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In la palude va c’ha nome Stige questo tristo ruscel, quand’ è disceso al piè de le maligne piagge grige. E io, che di mirare stava inteso, vidi genti fangose in quel pantano, ignude tutte, con sembiante offeso. Queste si percotean non pur con mano, ma con la testa e col petto e coi piedi, troncandosi co’ denti a brano a brano.

In la palude va c’ha nome Stige questo tristo ruscel, quand’ è disceso al piè de le maligne piagge grige. E io, che di mirare stava inteso, vidi genti fangose in quel pantano, ignude tutte, con sembiante offeso. Queste si percotean non pur con mano, ma con la testa e col petto e coi piedi, troncandosi co’ denti a brano a brano.

Ora cen porta l’un de’ duri margini; e ’l fummo del ruscel di sopra aduggia, che dal foco salva l’acqua e li argini. Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa, fanno lo schermo perché ’l mar si fuggia;

Ora cen porta l’un de’ duri margini; e ’l fummo del ruscel di sopra aduggia, che dal foco salva l’acqua e li argini. Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa, fanno lo schermo perché ’l mar si fuggia;

Comincia il XV Capitolo Ora cien porta l'un d'i duri margini E 'l fumo de' ruscel di sopra aduggia Sicchè dal fuoco salva l'acqua e gli argini

Cotal diss'ella, e giù dal fianco svelte Sospiri ardenti; e per lo sen le scende Caldo ruscel di lagrime novelle; Allora il mostro a così dir le prende: Reina, anco dal cielo, e da le stelle S'armato è di prudenza uom si difende; Rinova i preghi; a la tua nobil vita Giugne soccorso d'immortale aita.

Era, come abbiam detto, quel guascone un garzonaccio del nuovo costume, e la trattava con adulazione, con un ruscel di lodi, con un fiume. Partito dalla sua conversazione, dicea: Son secco, piú non vedo lume: son pur noiose queste innamorate; e s'inventava cose da stoccate.

Qual novo aspetto e qual novo desire verdeggia nel mio cor? La folta selva de l'odorate, verdi, ombrose piante, tutto m'empie d'orror e di diletto. E quel dolce ruscel, che mormorando fugge tra l'erbe e i flori, a mi chiama. Ma donde viene il canto? E donde il suono che dolce lusinga l'aere intorno?

75 Per le cime dei pini e degli allori, degli alti faggi e degl'irsuti abeti, volan scherzando i pargoletti Amori: di lor vittorie altri godendo lieti, altri pigliando a saettare i cori, la mira quindi, altri tendendo reti; chi tempra dardi ad un ruscel più basso, e chi gli aguzza ad un volubil sasso.

66 Da Mandricardo fu Ruggier percosso nel punto ch'egli a lui tolse la vita; tal ch'un cerchio di ferro, anco che grosso, e una cuffia d'acciar ne fu partita. Durindana tagliò cotenna ed osso, e nel capo a Ruggiero entrò due dita. Ruggier stordito in terra si riversa, e di sangue un ruscel dal capo versa.