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Dopo tante ore d'orgasmo violento, tutto il mio essere aveva bisogno di una distensione. Credo che un grande scoppio di pianto mi avrebbe giovato: ma il nodo era durissimo. Mi fai molta pena, Tullio, disse mia madre. Vuoi che lo baci? ruppi io, fuori di me. E m'accostai alla culla, mi chinai sul bambino, lo baciai.

La sua voce era così sommessa! Pensai sentirvi un'amarezza tanto profonda che ne rimasi muto, accorato. Ma ruppi subito il silenzio, affrontai per istinto l'argomento dove sentivo un'ombra e un pericolo. Dissi che vi è, , una sublime poesia nella creatura mite, umile, di fantasia scarsa e di cuore profondo, che ama una volta sola; ma che vi hanno pur nature nobili, tanto impetuose di cuore che facilmente si feriscono nel loro slancio, perdono, per così dire, i sensi dell'amore e della fede, giacciono come morte, come aquile stordite dal fulmine; ma poi si muovono, si alzano, si slanciano ancora. Sono nature ricche di energia vitale, forti di volont

Scusatemi, ruppi con uno sforzo, levandomi in piedi subitamente, avrei un impegno... L'importuna comprese. Si levò anch'essa; fece in fretta le sue scuse e i suoi ringraziamenti, e si avviò. Io rimasi così ritto fino a che non udii la porta del pianterreno richiudersi con un colpo secco: allora, cadendo sulla seggiola, ebbi la sensazione di piombare in fondo a un pozzo.

Come giunsi alla mia stanza, di nuovo mi gittai bocconi sul letto. E ruppi alfine in singhiozzi, perdutamente. Quando mi svegliai dal sonno greve e quasi direi brutale che a una certa ora della notte m'era piombato sopra di schianto, durai fatica a ricuperare la nozione esatta della realt

Marzio tacque alquanto; poi, asciugatosi il sudore dalla fronte, riprese: Ruppi la prigione, presi la macchia, mi vendicai di tutti. Al fanciullo, che gittò sassi contro mia madre, ruppi il cranio sopra una pietra; sta bene. Indi in poi segnai il calendario con la punta del mio coltello ogni giorno fu un rigo di sangue: mi ardeva la pelle; il sangue ubbriaca peggio del vino. Dio giudicher

Debbo alla luna, che in quel momento era venuta a far capolino, ed a un mio talento ginnastico se non mi ruppi il collo, io che sette anni non li avevo ancora compiti tre volte. Non è necessario descrivervi il villaggio di Sulzena.

La fiamma del gas, improvvisamente scemata, rendeva una luce assai povera, sotto la quale il quadro diventava tetro. Preso da una grande inquietudine, io ruppi: Si spegne il gas, non te ne accorgi? Egli levò la fronte, lento, a guardare, senza far motto. Fuori il vento fischiava, ululava. Il mandorlo si dibatteva forte, nel tormento: si curvava a' vetri, accennava, picchiava, supplice.

Io ruppi l'incanto, alzandomi. Dissi: Ecco la chiave. Che aspettiamo? , Tullio, aspettiamo ancora un poco! ella supplicò, paventando. Io vado ad aprire. E mi mossi verso la porta; salii i tre gradini che parevano quelli di un altare. Mentre stavo per girare la chiave col tremito del devoto che apre il reliquiario, sentii dietro di me Giuliana che m'aveva seguito furtiva, leggera come un'ombra.

Questa volta non isfondai niente, ma risoluto a non patire violenza mi ricordai di certo salvadanaio murato in un canto della vecchia canonica dove riposi non so che danari, che mi furono pagati pel mortorio di Messere Francesco di Neri Diotisalvi Neroni trecento cinquanta anni fa a fine di servirmene in qualche repentino bisogno; lo trovai, lo ruppi, e messimi i denari allato m'incamminai verso Livorno disposto venirmene a Genova, dacchè il mare non mi fa paura, che fui un tempo cappellano di Galera, e nove volte navigai in Fiandra.

È un'infamia!... io gridai; questo non è un matrimonio, ma è piuttosto la prostituzione legale della donna!... Se le leggi fossero giuste per tutti, il conte di Montegaldo dovrebbe essere condannato all'ergastolo, come coloro che tradiscono la buona fede e l'innocenza!... come i ladri.... come i frodatori.... come i sacrileghi.... e non sapendo più frenare la mia esaltazione, fuori di me dalla indignazione, acciecato dalla collera, diedi un pugno così potente sulla tavola, che feci saltare le stoviglie, le posate, i bicchieri, e ruppi una bottiglia inondando la mensa di vino.