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Silvio le divorava cogli occhi, contemplava attentamente le più minute agitazioni, i movimenti quasi impercettibili dei loro volti, la luce degli occhi, gli atteggiamenti di quelle rosee labbra che si studiavano di dissimulare il pensiero.

I suoi capegli scendevano per solito ripiegati in due lucide staffe a carezzare le guance rosee, vellutate, come le pesche duracine, e lumeggiate d'aurei riflessi. Non aveva spaziosa la fronte; ma questo, che è pregio dei pensatori e dei calvi, non fa buon giuoco alle donne.

Era per l'appunto il Bello, che padre Bonaventura aspettava; il Bello, che quel giorno mal rispondeva al suo nomignolo; colla zazzera bionda, ma un po' scarmigliata; le guance rosee come le mele cotogne, ma come cotogne avvizzite.

Che cosa avete? le domandò premuroso tirandosela vicino. Ella tardò invece a rispondere, ma il suo viso era così tranquillo che De Nittis non le ripetè la domanda. È la grande opera? ella chiese indicandogli un mucchietto di fascicoli a copertine rosee. La mia grande opera! ribattè con un sorriso d'ironia, quella che forse non finirò.

Stella.... balbettò. Ah!... Che delizia! Che delizia! Nora, con un lungo respiro stirò, alzò le braccia nude, rotonde, rosee, fuor della larga manica trasparente.... respirò ancora.... poi le lasciò cadere attorno al collo del marito riposandosi morbida, stanca sulle sue ginocchia. Hai sonno.... cara?

Ora è senza febbre, ma la tengo a letto per precauzione. Mentre scrivo, ella dorme tranquilla, e io, alzando gli occhi dalla carta, vedo il suo visino affilato dalla breve malattia, vedo le sue manine rosee che spiccano sulla coperta bianca... Caro, caro angiolo!

"Ahi! Ahi!" Il duca era di nuovo inquieto, ma il piedino, il caro piedino, tornò a premere il suo, e il duca si trovò sul piatto una mandorla verde ch'era stata sbucciata e spellata dalle ditine rosee, trasparenti della fanciulla. "Stella! Stella! Che stella!" La Gioconda aprì l'uscio senza far rumore: Il caffè è pronto nel salottino.

Ma l'aurora dalle rosee dita, come l'hanno chiamata i classici, cominciava a spargere il suo color prediletto dal balzo d'oriente; i vapori si diradavano, le leggi della prospettiva incominciavano a trionfare. Le nuvole, allungate in cirri fantastici, risaltavano tinte di rosso sulla linea dell'orizzonte, donde emergevano, nereidi mattiniere, le isole e le coste del Tirreno.

Il principe non era punto geloso, ma se lo fosse stato, un rimedio all'innamoramento dell'amante poteva essere condurre la moglie sempre a piedi. Ma lui non ci pensava. Si poteva supporre che i piedi della principessa fossero piccini, ma essa non li mostrava mai. Invece le mani erano lunghe, sottili, con certe unghie rosee e crudeli.

Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee... Perchè adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna? Fanciulle belle e bruttine che passeggiate al sole, se sapeste il mio sacrificio! Nulla, nulla si cancella dall'anima mia e mi sento senza speranza, senza amore, con troppo amore!