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"Questi privilegiati che portano un gran nome "Hanno un certo prestigio che fa rizzar le chiome "Ai più arditi; hanno un fascino che noi, povera gente, "Siam dannati a subire; hanno un piglio insolente "Che agghiaccia!... Superiori a noi li fece Iddio! "Sospeso sul suo petto rimase il braccio mio, "E la mano ribelle non mi volle ubbidire!"

"Che gioco è questo?" domandai "Mi conduce qui per vedere una reggia araba, e mi trovo la via chiusa da un palazzo moderno? Chi ha avuto la scellerata idea di rizzar quell'edifizio in mezzo al giardino dei Califfi?" "Carlo V." "Era un vandalo.

Imperocchè dopo tutto ci son pure delle care e belle donnine, che hanno una brutta calligrafia e che suggellano le lettere coll'ostia. Il giovine aperse tra rassegnato e curioso quella che gli mandava per allora il destino. Essa incominciava «illustrissimo signor Riberti» che gli fece di scoppio «rizzar le chiome sul crin», come cantò elegantemente un poeta di mia conoscenza.

Credo sognar, cerco fuggir, me stesso Fuggir che ognun, segno d'obbrobrio, addita; Ma batter sento in suon quadruplo e spesso Sul percorso terren l'ugna abborrita. Sorge il sole, e dinanzi, a fianco, appresso, L'ombra fatal veggio al mio corpo unita; Rizzar mi vo', ma star dritto non vaglio; Vo' domandar soccorso, e metto un raglio.

FESSENIO. Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. LIDIO. Ah! ah! ah! POLINICO. Eh! Lidio, tu te ne ridi e sprezzi le parole mie? Piú non te ne parlo; e di te a te lasso il pensiero; e me ne vo. FESSENIO. Col mal anno. Hai tu visto come e' finge il buono?

Se chiedere armi, rizzar barricate, bruciar case, offrire vita e sostanze, gridar «guerra o morte» erano segni della deliberata volont

Forte in gamba, ribattè dalle prime panche della platea un'altra voce, che fece rizzar la testa al Bello; le romperemo a te, se non ci dai Barudda e Pippía. Quelli sono amici che si può starli a sentire, perchè non hanno tante fisime, come il tuo re, che il diavolo lo porti. Guercio, un po' di pazienza! disse il Forte in gamba, senza uscire dal suo nascondiglio. La pazienza l'hanno i frati!

Ma eccone tre, che non dovrebbero essere indigeni. Tre bei moscardini, in fede mia! Diedi una sbirciata ancor io, e vidi poco più su dai cavalli, in atto di tirarsi da banda, i miei tre famosi satelliti; li vidi in tempo per rizzar muso quanto ce ne voleva al loro bisogno.

Andarono su su per una diecina di minuti. Ma svoltando a sinistra, nell'internarsi in una specie di viale cupo e profondo, all'altro capo del quale si vedeva come un gran buco d'un chiarore pallido, sentirono un fischio che fece loro rizzar la testa vivamente. Castrenze.... mormorò il prete. Oh, rispose il guercio, fermando il cavallo, e voltandosi. L'hai sentito? . Che diamine vuol essere.