United States or Norway ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ma come?... Era forse il manifesto che avevano tanto discusso e finalmente approvato tutti insieme, nella sala del ristorante Canetta?... Tutti insieme, meno il Toddo-Bertù e il Santa Trinita, ai quali Cantasirena aveva scritto, poi telegrafato a Roma per avere l'adesione e la firma. Ma come? Erano stati burlati, mistificati, ingannati!

Un signore molto grasso, molto amabile, in cappello panama, con un grande ombrello di cotone grezzo, interrogato da noi, ci spiegò cortesemente che il ristorante Antiguo si trovava in tutt’altra calle, poco lontano dall’albergo de Vizcaya. Per maggior chiarezza, questo eccellente uomo chiuse l’enorme ombrello di cotone grezzo e tracciò il disegno dell’itinerario nella sabbia del viale.

Mentre Falco così parlava, Gabriele e le donne guardavano attentamente la vecchia, a cui il calore che intiepidiva le carni faceva sparire dal viso e da tutto il corpo le rigide contrazioni prodotte dal freddo, e per la sensazione di quel ristorante tepore vedevansi i suoi lineamenti ricomporsi, gli occhi divenire poco a poco meno stravolti, sino al punto che le riuscì così grato quel sollievo, che mirando la fiamma colle spalancate pupille, sorrise, abbassando replicatamente la testa come salutasse un ente animato che la beneficasse; e benchè quel sorriso e quel moto avessero un indefinito carattere di demenza, si scopriva però che venivano dal cuore.

La victoria si fermò d'avanti al ristorante Cova; egli discese, ordinò al cocchiere di ritornare fra due ore, ed entrò. A un tavolino in faccia all'entrata due giovini signori si levarono, ridendo e salutandolo. Ecce agnellus domini, gli gridò Filippo Serbelli, che si sacrifica per la Pasqua!

Perché no? rispose Filippo, levandosi in piedi; e, pagato il conto, uscirono entrambi dal ristorante. Durante il breve tragitto parlarono assai poco. Si giunse presto alla casa del Serbelli in via Carlo Alberto, e i due giovini si salutarono con uno strano sorriso su le labbra, un poco ironico.

C'era dunque qualcuno che pensava ai poveri diavoli che soffrivano. Romussi, interpretando il pensiero di tutti, con una voce che avrebbe impietosito i sassi, disse: Se ci potesse dare una gasosa! Lo sconosciuto ci rispose con dei singulti. Era troppo tardi. Il ristorante era chiuso e il treno stava per partire. Addio e coraggio! ci disse lo sconosciuto con degli altri singhiozzi.

Avevo una fame da poeta; e proprio in quell'ora un ristorante si apriva. Avete niente di pronto? La busecca. Ah , la busecca! Mi stava in mente l'idea che la busecca fosse una sorta di manicaretto raro; un cibreo delicato, aristocratico, asciutto, finamente rosato, servito in un piattino, o tegamino di bel metallo.

Una volta questi suoi amici, che si reputavano, in buona fede, altrettanti Don Giovanni, perchè avevano pagato il conto della locanda ad un contralto sfiatato, gli prepararono il brutto scherzo di fargli capitare nel salottino del ristorante, dov'egli era solito cenare dopo teatro, una coppia sbrindellata di quelle infelici sirene di provincia. Ma, per poco, il giochetto non finiva male!

La miss cameriera prese in braccio Pompon e scomparve nell’ascensore del Grand-hôtel de Vizcaya, dopo che il segretario dell’albergo ci ebbe destinate due belle camere vicine, con mosquiteros sui larghi letti, en el piso principal, cioè al secondo piano. Madlen aveva molta fame, io pure; le proposi un almuerzo di color locale in una casa de comidas, e cioè in un ristorante veramente biscagliese.

Se non che la gran differenza tra prima e adesso era questa: prima gli pareva una cosa naturale che tutto ciò dovesse avvenire per parte del babbo, nel modo medesimo che è naturale che colui il quale ha sete va al caffè e ordina il gelato: chi ha fame va al ristorante e ordina un bel piatto di maccheroni: chi ha freddo va presso alla stufa: chi vuol fare un viaggio monta in treno: chi vuol vivere in montagna, prende in affitto una villetta sui monti nel tempo dell'estate, ecc.