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Oh, a proposito, ti sei ricordato dei merletti? No? Smemorato! Subito, fin dai primi momenti, ricominciava il supplizio. A pena io e Giuliana rimanemmo soli, ella mi disse: Non speravo che tu tornassi tanto presto. Come ti sono grata!

Due deliziose ore rimanemmo lassù, assaporando il nostro successo, del quale iscrivemmo una breve nota nel libretto permanente della cima.

Ma una sera noi rimanemmo sole. In citt

Seguimmo con gli occhi la santa finché disparve. Allora ci guardammo, in silenzio, costernati. Rimanemmo in silenzio per qualche tempo, oppressi dall'immensit

Allora pregai il signor Gonzalo di farmi vedere un patio, uno di quegl'incantevoli patios, che, a guardarli dalla strada, mi facevan fantasticare tante delizie. "Voglio vederne almeno uno," gli dissi, "penetrare una volta in mezzo a quei misteri, toccar le pareti, assicurarmi che sono una cosa vera, e non una visione." Il mio desiderio fu subito appagato. Entrammo nel patio d'un amico suo. Il signor Gonzalo disse al servitore lo scopo della visita, e rimanemmo soli. La casa non aveva che un piano. Il patio non era più spazioso d'una sala comune; ma tutto marmo e fiori, e uno schizzo d'acqua nel mezzo, e intorno quadri e statuette, e fra tetto e tetto una tenda che riparava dal sole. In un canto si vedeva un tavolino da lavoro, e qua e l

Rimanemmo , noi due, silenziosi, a guardare le bianche rotaie. E la voce di Madlen ripeteva nel mio cuore un po’ deserto:

Rimanemmo noi due col signor Bazzetta che, pratico della casa, aiutò il dottore a trovare le cose necessarie alla medicazione. Finito ch'egli ebbe ci sedemmo a quel desolato capezzale. Lo spettacolo di quella triste esistenza, che si spegneva in così profondo abbandono, in così cupa solitudine di affetti, era cosa da stringere il cuore.

Era una scena muta e misteriosa come uno spettacolo fantasmagorico, dinanzi alla quale rimanemmo lungo tempo attoniti, nascosti nell'ombra, senza profferire parola. Andandocene, si vide appesa a un pilastro del cortile una grossa correggia di cuoio con molti nodi. L'interprete domandò a un servo della casa a che cosa servisse: A flagellarci rispose.

Ho visto un individuo che mi ha ricordato un caso atroce della mia vita. Quella scusa non era fatta per rimetterci in allegria, e rimanemmo ugualmente impacciati e muti. Egli versò dell'altro cognac in giro, ne bevve appena un sorso, poi si alzò con impeto, e disse risolutamente: Volete che vi narri quella storia? Ora ne ho la testa così piena che non saprei parlar d'altro.

Usciti il Bacali e l'Ambasciatore, rimanemmo noi con alcuni ufficiali seduti sul pavimento, e il segretario del Sultano, seduto, in onor nostro, sopra una seggiola. Il simpatico giovane intavolò subito la conversazione per mezzo di Mohammed Ducali. Fissò gli occhi in viso all'Ussi e domandò sottovoce chi era. È il signor Ussi, rispose il Ducali, gran maestro di pittura.