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Gli scolari di mastro Jacopo s'inchinarono davanti a Spinello. Parri della Quercia gli stese la mano, dicendogli: Amico e fratello, se vi piace. Ma gli altri non si fecero così avanti, non si buttarono via come Parri della Quercia. Saremo amici, io spero! ripeteva sommesso il Chiacchiera, rifacendo il verso del nuovo venuto. Vedete che degnazione!

Rifacendo la strada pensavo alle delizie che il mondo m'offriva, ed alle misere condizioni che mi obbligavano a rinunziarvi. Io avevo le ali.... come i polli, che la natura ha forniti di questi organi che potrebbero innalzarli al disopra dell'uomo, ed essi si lasciano prendere bonariamente, e mettere allo spiedo!

Gino narrò tutto, dal principio alla fine, rifacendo anche brevemente la storia di sei mesi, che tanti ne noverava il suo matrimonio. Il conte Jacopo lo ascoltò, senza interromperlo mai, senza dar cenno di approvazione o di biasimo.

I massari degnissimi videro il nuovo dipinto e si congratularono col giovine artista per la sua diligenza, come per la sua valentia. Il popolo fu chiamato e ammirò. Spinello, rifacendo, aveva mutato alcune cose, pensando che potesse vantaggiarsene il quadro. E certamente la composizione, restando suppergiù quella di prima, ci aveva guadagnato di scioltezza; il disegno appariva più corretto, e tutte le parti assai meglio dipinte. Chi ha dovuto rifare un lavoro, anche lodato nella sua prima forma, intender

Il Piemontese avea dovuto assentarsi, e siccome nella settimana si attendeva la visita di un ingegnere della Provincia per osservare lo stato dello scavo, e i lavori erano stati sospesi fino al ritorno dell'appaltatore e all'arrivo dell'ingegnere, Cardello rimasto solo in casa, con tutta quella creta, con la rota, col forno e coi medicamenti a sua disposizione riprese sùbito a foggiare vasetti, come meglio sapeva, e tazze, disfacendo e rifacendo quelli che gli sembravano mal riusciti, e mettendoli al sole perchè si seccassero presto.

Così, a quel tempo, ebbe pochi amici anche tra i compagni della scuola; ma con que' pochi s'era legato di fraterno amore: e nell'ore che gli avanzavano libere, massime le domeniche e i giovedì, soleva raccogliersi coll'uno o coll'altro, rifacendo gli studj in comune, leggendo insieme, e con gran gioja, i pochi libri che potevan trovare; ricopiando o mettendo a memoria le più belle pagine de' nostri poeti che loro cadevano fra mano, e de' quali, senza ch'altri ne li facesse accorti, sentivano il misterioso incanto.

E qui cominciò tra loro una contesa, in cui si dissero a vicende parole acerbe, risentite, ingiuriose; rifacendo la storia, dal rabbuffo toccato al frate quel mattino dallo sposo di Bianca, sino alle prime cure poste da lui, a stornar l'animo della fanciulla dall'amare Giuliano.

Fermatomi a prender qualche fotografia, tornai indietro e, rifacendo l'itinerario del giorno precedente, giunsi a Casterino nel pomeriggio ed a Tenda alle 19, quasi sfinito dal sonno, al quale non avevo potuto pensare per ben 68 ore. Sul colle trovai da dormire in un casolare nel quale entrai per un finestrino: dentro vi era molta paglia, cosicchè non ebbi a soffrire dal freddo.

Il servizio non sarebbe stato troppo greve, ma l'umore delle padrone era così tristo che la fanciulletta ne sofferse fino ad ammalarsi. Le pareva di essere prigioniera in quella casa silenziosa, ove nessuno entrava mai a portare dal di fuori una parola, e le due vecchie, invece d'insegnarle, si guardavano l'una l'altra quasi con muto stupore, rifacendo tutto quanto ella aveva fatto.

Egli aveva affittata una villetta a mezzo cammino tra Oneglia e Porto Maurizio, tutta velata di olivi. Era stato quello il nido del loro perduto amore, dove s'eran promessi di non lasciarsi mai più. Oh quante volte, rifacendo ella quel cammino, aveva veduto l'alba nascente spargere intorno alle vette de' monti a oriente un umido color di latte e di rose!