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Ma, come risorgeva in me il presagio funesto, la mia avversione contro l'intruso diminuiva, si placava la mia acredine. M'accorgevo che il mio cuore rimaneva stretto e misero, incapace di esultanze. Mi ricordo di quella sera come della più triste ch'io abbia mai passata nel corso della mia sventura.

A quella luce cotal si diventa, che volgersi da lei per altro aspetto e` impossibil che mai si consenta; pero` che 'l ben, ch'e` del volere obietto, tutto s'accoglie in lei, e fuor di quella e` defettivo cio` ch'e` li` perfetto. Omai sara` piu` corta mia favella, pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante che bagni ancor la lingua a la mammella.

E in altro lo immaginò nella terza sfera insieme a Dante: e nel Trionfo d’Amore lo ricordò con Selvaggia, insieme a Dante e Beatrice, con quei versi che abbiam posto per titolo al principio di questo racconto. Ecco Dante e Beatrice, ecco Selvaggia Ecco Cin da Pistoia; . . . .

Ricordo come il povero vecchio gi

Per la smania di far presto, come se temesse di perdere l'occasione, aveva preso tutto alla rinfusa, e quei quattro segni, in cui egli aveva fissato il ricordo di madonna Fiordalisa, cadevano contro sua voglia sotto gli occhi del babbo. In verit

Calcinato domanda un ricordo, se pure non è più giusto il dire che lo comanda, a chiunque faccia la via da Brescia a Peschiera. È una grossa terra e val molte citt

Povero Fara-Bon! Un bell'originale! E si ricordò pure di un certo progetto del capitano, di una serie di articoli che gli aveva mandato sulle Vie acquee dell'Italia Settentrionale e che non aveva mai potuto pubblicare per mancanza di spazio. La Navigazione Cisalpina! Perchè no?... Potrebbe essere una grande idea per far denari!

Da Passo Correse spediva al colonnello Francesco Tolazzi, capo allo stato maggiore della colonna Acerbi in Viterbo, questi telegrammi: «Stabilite il Governo Nazionale e fate quanto occorre qui tutto va bene.» «Dite ai Viterbesi ch'essi furono con me il 49 e che li ricordo

Non aveva fatto un centinaio di passi che s'abbattè nella moglie del magistrato la quale lo salutò cortesemente. Da quando in qua, disse il barone di B. io sono solito a ricevere i saluti della moglie del magistrato? Poi si ricordò che egli era il barone di B., che egli era in intima conoscenza colla signora, e si meravigliò di essersi rivolta questa domanda.

Ebro, come d'un liquore troppo forte, ebro di voi, de 'l ricordo di voi, sento da quel giorno in tutti i baci, sento in ogni blandimento feminile, sento in ogni volutt