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Narrano le antiche cronache che le pere guaste fanno marcire le buone; e ciò è scritto anche in una moralissima e leggiadra novelletta di Gaspare Gozzi, la quale abbiamo tutti imparato a scuola. Dumas fils fece di questa novella una commedia, il Demi-monde; Augier rifece questa commedia in un'altra commedia, la Contagion. È troppo nota la famosa parabola delle pesche nella scena IX, atto II, del Demi-monde per ricordarla qui tutta intera: codesta parabola, che non è altro che una moderna parafrasi del vecchio apologo, è la sintesi della commedia; l'autore francese non fa che mutare la qualit

Solo, lontano da lei, il ricordarla, il ricostruire tutte le frasi che ella aveva pronunziate, il raffigurarsela in tutti gli atteggiamenti che aveva presi, il chiudere gli occhi e pensare soltanto: «Ella esistelo manteneva in uno stato di beatitudine, di fiducia così salda, che egli si sentiva diventato veramente un altr'uomo.

Ma temendo di sospingere troppo l'ebrezza che lo teneva dal pomeriggio, non volle bere vino e liquori: viceversa, fumò molto, cercando addormentar l'impazienza dei suoi nervi, volendo dimenticare l'ora del convegno, per ricordarla, ad un tratto, quando fosse prossima, con immensa delizia.

SAMIA. Domandane il cor tuo. LIDIO femina. Non posso. SAMIA. Perché? LIDIO femina. O non sai che 'l cor mio è con lei? SAMIA. Tanto faccia Iddio sani delle reni voi altri amatori quanto voi dite mai il vero. Dianzi non poteva costui sentire ricordarla; e or mi vuol far credere che altro bene non ha che lei. Come se io non sapessi che tu non l'ami e non vuoi venire dove la sia! LIDIO femina.

Mi par di sognare! dopo la tempesta di ieri!... Perchè ricordarla? A proposito: e quella risposta? Che cosa bisogna fare delle lettere rimaste sotto il divano? Bruciarle!... A domani, dunque.... E scostandosi d'un passo, col cappello abbassato, a voce più forte; Signora baronessa, faccia una buona passeggiata! Lentamente, la carrozza si allontanò. Il duca di Majoli e il Giussi si avvicinarono.

Un po'... di Durlindana, sogghignò il Perego che si godeva di tanto in tanto a ricordarla, appunto perchè quell'altro se ne rodeva. Scriva, senza interrompere! Il Perego, si tirò il cordoncino del pince-nez dietro l'orecchio, e tutto umile, senza più fiatare, col muso basso, pronto colla penna sulla carta, aspettò che l'altro incominciasse.

Un intercalare, se così si può dire, di tutti gli Abissinesi, è la parola Isci che pronunciano in segno di adesione, di aggradimento e quasi di approvazione a quanto dice un altro. È tanto comune e ripetuta questa parola, che subito l'osserva chi si trova in paese, e per questo mi piace ora ricordarla.