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E la sera, davanti ai casolari, Egli passava, con il suo viso di uomo che abbia tutto pensato, e carezzava la tonda fronte ispida, il ricciuto vello ebraico dei fanciullini ch’egli amava; e stando vicino ai pozzi, quando l’ora imbruniva, quando il cigolar delle secchie portava in su l’acqua buia come se fosse piena di stelle, parlava dolcemente con le vecchie femmine ancor onuste di tarda maternit

V’era una bilancia, su la quale pesarono dapprima uno stupendo gallo, irsuto e ricciuto, che si dibatteva urlando, nell’impazienza di combattere. Il suo pennaggio era nero e luccicante, con riflessi verdi; aveva una piccola cresta, ritta, scarlatta; una sottilissima lingua scura tra il becco ricurvo e crudelissimo. Lo sprone d’acciaio luccicava come un terribile pugnaletto.

In un angolo, innanzi a una tavola nuda, un giovane ricciuto disegnava a pastello nel suo albo; distratto dal fruscìo delle gonne e della seta, drizzò la testa e quando Loredana fu seduta all'angolo opposto della sala, in faccia ad Adolfo, il giovane voltò pagina, e gettando rapide occhiate si provò a ritrarne la figurina elegante, strana sul fondo tenebroso dell'osteria.

Mi è apparsa la bella figura di Manfredi, biondo, ricciuto, sui campi di Benevento, quale Dante lo vide, con una doppia ferita alla fronte ed al petto, mormorante mestamente: «I' son Manfredi, Nipote di Costanza imperatrice». Lasciai errare lo sguardo sul mare ricco di memorie e lo rivolsi laggiù dove giace la bella Sicilia, dove sorge, in mezzo a giardini sempre in fiore, sulla spiaggia più amena del mondo, quel castello di Palermo nel quale visse Federigo e da dove era partito per la Germania; pensai al duomo di quella stessa Palermo, a quell'oscura cappella, dove riposano, dentro ai loro sarcofaghi di porfido rosso, Enrico VI, Federigo e le due Costanze, rappresentati con la corona in testa e con la dalmatica di seta, il cui orlo è ornato da iscrizioni saracene.

Comprese d'un tratto che in tutte le sere passate ella non aveva recitato che per questo Nino; che per lui, per lui solo, ella aveva singhiozzato e pianto, riso e delirato. E vedendolo ora davanti a lei, con la faccia tra le mani, chino il bel capo ricciuto, ella si sentì nel cuore quel palpito intermittente che riconosceva e paventava. Misericordia! sospirò. Ho paura che sia un'altra cotta!

72 La sua statura, acciò tu lo conosca, non è sei palmi, ed ha il capo ricciuto; le chiome ha nere, ed ha la pelle fosca; pallido il viso, oltre il dover barbuto; gli occhi gonfiati e guardatura losca; schiacciato il naso, e ne le ciglia irsuto: l'abito, acciò ch'io lo dipinga intero, è stretto e corto, e sembra di corriero.

Si sentìa l'epitalamio Ineffabil della sera, V'eran soffii e note languide Che turbavano la mente, E facevan che le spente Rose antiche rifiorissero In ogni anima più nera. L'amour pleure en tout temps et triomphe en tout lieu. A me, stupito, apparve un giovinetto Coronato di rose il crin ricciuto. Mi sorrise e guardò, ma stette muto Al mio cospetto.

Guarda e vede il figlio del generale, un bel ragazzino ricciuto, di nove anni, il quale si baloccava con un cagnolino maltese sopra il tappeto.

E aspettava. Ella apparve dopo qualche tempo. Aveva indossato un suo vestito di seta a righe minute bianche e nere, di un taglio assai succinto: e i biondi capelli erano raccolti in un grosso nodo ricciuto, a met

Sei insoffribile! seguitava la signora Giulia tentando indarno d'ingrossare la voce, vinta dalla tenerezza orgogliosa delle mamme davanti alla monelleria di quel bimbo grasso e ricciuto, così poco spaventato dalla sua aria, che si accostava tendendole una falda dell'abitino azzurro tutto impolverato: Puliscimi, puliscimi.