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«Io sentivo che diceva tutto questo per consolarmi; perchè, nel riandare la sua povera storia di dolori, s'era accorto del contrasto penoso tra la mia posizione e quella di Gualfardo: tra me festeggiata, inebriata d'applausi, felice e spensierata, lontana da lui, e quel generoso giovane che lo curava, lo consolava, lo sosteneva nelle difficolt

Cielo! che faceste? qual furia poteva indurvi ambidue ad un atto così detestabile? Fu una furiarispose Bernardino con voce cupa, e tacquero entrambi. Emilia non aveva coraggio di domandarne davvantaggio. Bernardino pareva temere di spiegarsi più particolarmente; alfine soggiunse: «È inutile riandare il passato. Il padrone fu troppo crudele, , ma voleva essere obbedito.

Ma per lo più bisognava stare tappati sotto il ponte e io approfittavo della solitudine per riandare il passato e vedere ciò che avevo imparato.

Conferisce ai tedeschi il riandare anche la complicit

Voleva riandare nella sua memoria gli avvenimenti trascorsi, le cose udite, le parole di Marco, la storia di Gabriella.... Aveva d'uopo di pensarvi sola ed a lungo.... Poi tutto ciò la conduceva ad altre riflessioni. Le memorie del passato si erano risvegliate in lei tutte quel giorno.... Esso gli appariva non come un sogno lontano, ma come realt

La colazione servita nel salotto che dava sulla parte più fiorita del giardino fu veramente degna di un diplomatico, e le ore passarono come un sogno nel riandare le centomila cose passate, quelle morte, quelle che non avevan potuto nascere e che avrebbero dovuto nascere meglio.

Rientrata nelle sue stanze e rinchiusasi nel suo segreto gabinetto, posò sul tavolino la camelia rossa; ed abbandonatasi sopra una larga sedia a bracciuoli, incominciò a riandare con somma cura tutte le frasi, le parole, i gesti pur anco del colloquio avuto col suo amatore, colloquio di cui noi intendemmo una parte nel passato capitolo. Ella capiva benissimo dover argomentare che il giovane appassionato altro esser non doveva che un fanatico avventuriero, ma non capiva il perchè una forza prepotente legasse ai costui voleri lei, donzella tutta calma, tutta dolcezza! Dagli ultimi discorsi dell'incognito non poteva porsi in dubbio avere egli in mira un qualche passo audace, fatale e tremendo. Ora egli, non contento dell'amore di una fanciulla da lui adorata, voleva farla partecipe de' suoi fini: ma questo non era un chiamarla complice dell'atto pericoloso e forse temerario? Un convegno di notte in luogo remoto cui ella era invitata a comparire in abito mentito e guerresco ben le diceva di qual genere di abboccamento si trattasse; e, certo, abboccamento di amore esser non poteva quello, imperocchè il fratello di lei doveva pur prendervi parte. Ma i legami misteriosi che chiaramente appariva avere l'incognito col fratello di lei come s'eran formati? di quale specie erano essi? Dunque anche Alfredo dipendeva ciecamente dal volere di quell'uomo straordinario? fratello e sorella si trovavano come incatenati alla ferrea di lui volont

Egli si propone nientemeno che d'investigare le cagioni dell'origine e de' progressi delle scienze, delle lettere e delle arti, di riandare le vicissitudini ch'esse incontrarono, e di mostrare quanta relazione abbiano co' piú importanti accidenti della vita individuale e quanta influenza sulla felicitá generale de' popoli. L'intenzione massima del suo discorso è santissima.

Massimo andava osservando queste cose sparse per non voler pensar troppo alla sua parte di attore pauroso: ma per quanto cercasse di uscir di , non poteva a meno di non rimasticare il suo monologo: Non è lei che debba perdonare qualche cosa a me; piuttosto sono io che dovrei perdonarle di non aver avuto fiducia nelle mie forze: ma a che giova riandare quel che non può più tornare indietro? Il perdono è un vaso delicatissimo che è difficile tanto consegnare come ricevere bene. Meglio sar

Queste parole, presso a poco, mi parve di sentire dal cupo fondo della mia umiliazione. E non osai più aprir bocca. Vittor Hugo, poco dopo, cambiò di posto, le conversazioni parziali tornarono a confondersi in una sola: l'occasione era perduta. Ma mi consolai presto. Vittor Hugo ricominciò a parlare, ed io socchiudendo gli occhi e guardando in alto, per essere un po' solo con me stesso, cominciai a riandare tutte le belle emozioni di cui ero debitore a quell'uomo, accompagnando il mio pensiero al suono dolce e grave della sua voce; e pensavo alle letture di Notre Dâme fatte di nascosto dietro i banchi della scuola, alle tante volte che avevo baciato i volumi delle Contemplazioni sotto un capanno di gelsomini, nel giardino della mia casa paterna; ai versi suoi che solevo declamare sotto la tenda, di notte, in mezzo al silenzio degli accampamenti; al batticuore che avevo provato la prima volta che m'era caduto sotto gli occhi un suo informe ritratto in litografia; all'immensa distanza che sentivo tra lui e il mio desiderio di conoscerlo, nella piccola citt