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Esso si esalava di dovunque: dalle thuye, che si schieravano in battaglia intorno ai grandi alberi; dai budleya ai grappoli di fiori azzurri; dalle piccole deutzie al loro nevigato di fiori di argento; dagl'indigoferi che sparpagliavano i loro getti di porpora, dai rhus che lasciavan folleggiare i venti lascivi nella loro bionde capigliature inanellate; dai vitex che innalzavano le loro lunghe spighe di fiori cilestri.

Assai più originale di quella dei luoghi umidi e coltivati è la flora dei luoghi aridi in tutta la zona montana, il suo carattere essendo ancora in gran parte meridionale, assai differente dalla flora montana delle Alpi Settentrionali. Le formazioni di cespugli delle macchie litorali distinguonsi specialmente perchè prevale d'ordinario una sola specie: è sopratutto abbondante il nocciuolo, che, limitato nella zona litorale ai posti più ombrosi ed umidi, quivi invece riveste le pendici soleggiate non troppo sassose; lo si incontra spesso perfino a 1500 m. sul mare, però al disopra di 1200 m. abita di preferenza i boschi; eccezionalmente lo vedemmo sul lato nord del vallone di Rio Freddo, formante boscaglie sino ai 1600 m. Nei luoghi molto aridi lo surroga un ginestro (G. cincrea) dai rami grigiastri e sfilati, con foglie piccolissime, mentre il Sarothamnus scoparius, più grande, è assai più raro, abbondantissimo però nella Provenza. Il bosso (Buxus sempervirens) è comune sul lato settentrionale dei monti di questa zona: nella foresta del Siruol (Val Vesubia) se ne trovano esemplari di straordinaria grandezza. Veramente caratteristico è questo vegetale pei Carsi o altipiani calcarei di Caussols, a nord di Grasse, ove cresce tra 1050 e 1200 m. (nella Valle della Miniera sino a 1100 m.). Il sommaco o albero a parrucche (Rhus cotinus), talvolta abbastanza elevato, riveste specialmente pendici rocciose col suo fogliame verde-chiaro nella primavera e rosso di fuoco nell'autunno; abbonda gi