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S. M. fissa la vostra udienza alle nove del mattino. Uscendo dal colloquio del re, se V. E. Rev. volesse venir pure a parlare col ministro, questi ne sarebbe lietissimo. Don Diego era divenuto il vescovo. Il vescovo ecclissò ed annullò con un colpo magico il fratello. E' si riassise lentamente e rispose: Andrò. Fece poscia un saluto freddissimo all'impiegato e lo congedò con un gesto.

Il 11 gennaio del 1797 S. E. Rev.ma Mons. D. Filippo Lopez y Royo, Arcivescovo della Diocesi di Palermo, riceveva la seguente partecipazione: «Io Donna Maria Buglio, Abbadessa del Ven. Monastero di S. Maria dell’Ammiraglio detto della Martorana di questa citt

Infatti questi principiò dal dimenarsi sulla sua sedia con impazienza, poi si alzò come di soprassalto e gridò: Che cosa venite voi a fare qui, signore? Il sortilegio era rotto. Don Domenico s'inclinò dunque con rispetto e s'affrettò a rispondere: Vengo a pregare V. E. Rev. dalla parte di S. E. il ministro del culto di presentarsi domani al Palazzo Reale, il re desiderando intrattenersi con lei.

Si principiava sempre così. Pigli caffè, don Dumi! domandò monsignore levandosi da tavola ed entrando nel salone. Ringrazio V. Ecc. Rev.ma. Ho preso or ora un cioccolatte abbominevole che mi strangola ancora. Il mondo va a tutti i diavoli. Oggidì, non è più possibile di essere ben servito che al monistero. L'è naturale, mio Dio, poichè codesti infami liberali proclamano i diritti dell'uomo!

Io compiango V. E. Rev.ma di tutto cuore. Nettare una coscienza reale di tutto codesto verminaio è un lavoro eroico. Ma e' non si tratta punto di codesto col mio S. Agostino. E di che dunque, allora?

Passa negli stati felici di V. M. mons. rev. fra Pietro Paolo Palma carmelitano scalzo arcivescovo d'Ancira, per affari incaricatigli dal nostro sommo pontefice, e sebbene siamo certi che per le distinte condizioni di virtù e di merito che adornano questo degno soggetto, sar

Fortunati, carta 107. Cfr. Archivio stor. sic. N. S., a. XV, p. 154. Palermo, 1900. Il processo fu reso di pubblica ragione a Roma, nella stamperia della Rev. Camera Apostolica, e tosto, a soddisfazione dei curiosi timorati, riprodotto in Palermo³⁵⁶. La Conversazione istruttiva ne dispensò per un buon mese ai suoi lettori.

¹⁷⁷ Vedi: Biglietto viceregio per cui a nome di S. M. si partecipava alla Rev. Madre Priora del ven. monastero di S. Caterina l’ordine dato ecc., Palermo, 7 luglio 1764. ¹⁷⁸ Meli, Poesie: Sarudda.

Io dimando mille volte perdono a V. E. Rev.ma. Io non aveva alcuno intendimento di spiacervi. Gli era un paragone involontario con quella tosa di diciotto anni, svelta come una colonna gotica, bianca e diafana come il vapore dell'alba, l'occhio languido dell'amore che si risveglia, la bocca di rose che scoppietta baci, una Venere sotto la pelle d'un cherubino, che d