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Rogiero sebbene avesse per que' tempi una maniera di sentire particolare, nondimeno per la propria sua indole, e per le avventure che gli erano accadute, andava persuaso dovere esistere un destino che regolava tutte le sue operazioni, al quale poteva bene per qualche tempo contrastare, ma che in fine, o a buon grado o a mal grado, bisognava seguire.

Prima per altro che avvenissero tutte codeste cose, un uomo il quale era appunto dotato di quell'occhio avvezzo, di cui sopra abbiam parlato, con moltissima sua maraviglia s'era accorto dell'eccessiva deviazione dell'ago magnetico che regolava i movimenti del Palavicino. Ne aveva provato anche un certo rammarico, perchè egli, sperando assai nell'impresa tentata contro il Baglione, si figurava la Ginevra Bentivoglio ancor libera di , e in tal condizione da poter concedere la sua mano al Palavicino. E per verit

Il decreto del Senato 2 marzo 1706 regolava il prezzo dell'argento destinato alla monetazione de' [I[leoni Mocenighi]I] a lire 9, soldi 15 l'oncia fina, pagabili met

Bisogna risalire a quei . I «calcoli» di Napoleone III davan legge all'Europa. Il mondo politico si curvava tremante ed adorante innanzi all'uretra imperiale. Il bollettino del sommo clinico Nelaton, medico dell'imperatore, regolava il corso delle faccende di quaggiù. Ma Garibaldi non era un uomo di quaggiù.

Un mio amico andava più oltre. Corrompeva la serva del professore, ingenua creatura che credeva agli orecchini di princisbecco, per sapere se quella notte il bravo uomo aveva dormito tutte le sue ore, se i bimbi erano sani, se la signora non gli aveva fatto scene; e si regolava in conformit

Un'appendice agli Esercizi personali regolava i movimenti speciali della fanteria oltremarina per quanto riguardava il maneggio del palosso e recava, a di chiusa, un capitolo relativo alla visita delle armi e delle monizioni.

Ora oppressi, ora trattati con una certa indulgenza, come da Paolo III della famiglia Farnese, la loro sorte peggiorò sotto il pontificato di Paolo IV. Questo, fanatico napoletano, della famiglia dei Caraffa, introduttore della tortura e della censura a Roma, zelante inquisitore, appena salito sulla cattedra di S. Pietro, pubblicò, nel 1555, la bolla Cum nimis absurdum, che regolava la condizione della corporazione israelitica di Roma.

Un secondo progetto di legge regolava i diritti degli autori e degli editori. Cinquanta articoli si riferivano esclusivamente a questi ultimi, ed erano severi e ad un'ora giusti, che mi sento addoloratissimo di doverli ora tacere in causa della loro prolissit