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"Ne tengo per venderli," soggiunse il Cappellaio per spiegare il fatto: "Non ne ho di mio. Sono un cappellaio." Quì la Regina inforcò gli occhiali, guardò fieramente il Cappellaio che allibbì di paura. "Rendete la vostra testimonianza," disse il Re; "e non siate spaventato, altrimenti vi farò subito mozzare il capo."

Regina era in cuor suo orgogliosa, ma non c'è gloria senza palpiti. Nella sua paurosa modestia avrebbe voluto che quel benedetto giorno fosse gi

Girando verso Greenwich Street, si oltrepassa Castle Garden, la stazione d'arrivo degli emigranti, che una volta era un forte che difendeva sull'Hudson la punta dell'isola di Manhattan, e che poi fu un teatro d'opera dove la Jenny Lind, col famoso Barnun per impresario, andava a cantare passando sotto un arco trionfale degno di una regina.

Ma ella se n'era schermita. Bambino amato, non esser cattivo; dolce signore, non esser tiranno. L'areyto era la gioia di un popolo semplice e buono, che sapeva appagarsi dei frutti della mia povera mente. La poetessa dell'areyto è morta insieme col suo popolo; perchè vuoi tu risuscitarla, se non hai forza di ritornarle in vita il suo popolo? Con altro nome rivive Anacoana; rivive per miracolo d'amore e di gratitudine. Ti ho amato, conte Fiesco, dal primo giorno che ti ho conosciuto; sarei morta coi miei poveri sudditi, amandoti e benedicendoti. Tu hai voluto ch'io vivessi, e la mia vita è diventata cosa tua, poichè tu l'avevi salvata. Tua regina, o tua serva, ogni condizione mi è buona; comandarti mi è dolce, obbedirti ancor più. Ma ti prego, una cosa non chieder da me; non chieder la voce che piacque a tanti infelici, la cui sorte è il segreto tormento dell'anima mia. La voce di Itiba è morta; ed io soffro gi

La rivista terminata, si uscì nel giardino. Alberto Dehal si slanciò all'incontro della sua fidanzata, gittando precipitosamente il puros che aveva acceso. Ah! chè n'eravate voi , signor Alberto! disse Regina, accettando della punta delle dita il braccio del suo promesso vi sareste rigioito dell'estasi di queste signore, contemplando i vostri meravigliosi regali.

Regina, sovrana, arbitra, dea d'ogni cosa, al giorno d'oggi, è la santa dissimulazione, giacchè il peggior delitto di cui si possa macchiare un giovine odierno è quello di farsi vedere innamorato d'una donna... Ciò che nel medio evo era dovere d'ogni uomo bennato ciò che costituiva la vita de' cavalieri e dei trovatori oggi è diventato ridicolaggine.

Viva! Viva! Alla duchessa! Alla salute della duchessa! gridarono entusiasticamente tutti i convitati, soffocando persino la voce di Gesualdo Arcangeli che urlava come un indemoniato: Alla bionda regina di tutte le bellezze per Dio! E nella foga, nell'impeto, toccando il bicchiere con quello di Pio Calca, gli rovesciò addosso tutto lo sciampagna.

Carlo la prese pel braccio, la ricondusse al luogo onde si era mossa, e con voce pacata le disse; «Dama, contenetevi, l'aver corona dal Pontefice non significa esser Regina

Allora Guido ricadde sul sedile, sopraffatto dalla gioia improvvisa; e come poco innanzi aveva mormorato il nome di Luisa, così mormorò ancora quest'altre parole: regina delle donne! Il sole in quel punto usciva radiante sul mare, e un lungo sprazzo di luce inondava la tolda dell'Amerigo Vespucci, che parea navigare in un oceano di splendori.

Sarebbe forse perchè il rimorso non è ruggine che rode alla superficie, ma trivella che fora in dentro? Vi sono dei dolori che sono una maschera; altri che sono un'anima. Per espiare il sospetto di cui aveva vituperata Regina il signor di Linsac si era forse imposto il bazzicare intorno al principe di Lavandall.