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Debbo altresì riferire il decreto pubblicato il 13 di giugno dalla Reggenza provvisionale, che era concepito nei seguenti termini: «Veduto il bando d'ieri, che dichiara questa contrada definitivamente assoggettata al felice e paterno reggimento di S. M. l'augustissimo imperatore Francesco I, tutti gli emblemi, ec., ec. del governo cessato, sono soppressi, e gli emblemi, ec., ec., dell'impero d'Austria sono loro surrogati.

Conte, le assicurazioni della maggior considerazione e somma stima. Per la Reggenza. Firmato VERRI Presidente. Il Segretario generale ANTONIO STRIGELLI. Nota delli Conti Veneri Presidente e Guicciardi Cancelliere del Senato Consulente del Regno d'Italia A S. E. il Sig. tenente Maresciallo Generale Sommariva Commissario Imperiale.

La mattina del 21, e mentre che la plebaglia furibonda stendeva tavole di proscrizione, il Consiglio comunale elesse una reggenza provvisoria, composta del generale Pino, dei conti Carlo Verri, Giacomo Mellerio, Giberto Borromeo, Alberto Litta, Giorgio Giulini, e del signor di Bazzetta: tutti i quali, tranne il generale Pino e il conte Carlo Verri, erano Austriaci più o men puri.

Giunti però in quell'abitazione, ben si conobbe che non offriva i necessari comodi per la rapida spedizione degli ordini, per le udienze delle persone le quali accorrevano alla Reggenza per la moltiplicit

Lasciato l'anno dopo l'ufficio di presidente della Reggenza provvisoria, si ritirò di nuovo a vita privata, e morí poi in Verona nel luglio 1823. Seguita nel giorno 20 aprile 1814 PARIGI Novembre 1814.

La sola Reggenza rimase, di cui alla testa si pose il Maresciallo col carattere di Commissario plenipotenziario. A compimento della storia resta pure, che si dia qualche cenno degli atti di questa provvisoria magistratura composta in origine di sette cittadini milanesi, alli quali nel 25 aprile associarono i collegi, con non giusta proporzione, altrettanti individui per gli altri sette dipartimenti. Gli oggetti di finanza richiamarono le prime cure della Reggenza. Essa trovò alla sua installazione che il generale Pino, il Podest

Milano 29 aprile 1814. Milano 8 maggio 1814. Al Sig. Conte Guicciardi. La Reggenza ha letto la di lei memoria 29 aprile prossimo passato ed i relativi documenti. Ella dovette sempre confermarsi nell'opinione che il di lei operato non aveva bisogno di giustificazione.

La scaltra si era cattivato il favore di Lalla e di Giorgio per ottenere che, morto Ambrogio, lasciassero lei a Santo Fiore, governante di palazzo, e così godersi un avvenire tranquillo e sicuro; una grassa reggenza, per la quale avrebbe regnato in perfetta e dolce armonia colla santa Chiesa.

Sette giorni, se ben mi ricordo, fu la Reggenza a capo del Governo e poté con molta quiete ed assiduit

Parigi, come sotto la reggenza, formava di nuovo l'alta scuola del vizio a tutto il mondo: la civilt