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La contessa Bianca, infatti, s'era avveduta presto che di Flopi, dello scandalo, della «monella», dei soliti discorsi, il cognato era arcistufo; poteva egli bensì dare un consiglio, ma considerava i consigli a guisa dei denari, dei quali se si regalano o se si prestano, non è lecito al donatore invigilar l'uso e rinfacciar la prestanza.

"Scusi ancora: vorrei sapere qual'è la professione del suo fidanzato." "Segatore di legna," rispose la signora. "Segatore di legna!" ripetei, e pensai con raccapriccio allo spessore del libro che avrei dovuto scrivere per poter vincere di splendidezza quel segatore di legna. "Non hanno però tutte il casco d'oro," soggiunse la signora. "I fidanzati che han pochi quattrini ne regalano uno d'argento.

Passiamo la Pasqua in Adua, e quattro cose sono a rimarcarsi a quest'epoca: il baccano infernale che si fa la notte in tutte le chiese: l'uso che i preti vanno a deporre in tutte le case dei mazzetti di fusti di un'erba palustre, che poi ognuno si mette attorno al fronte come lo spago di un ciabattino: gli anelli molto ingegnosamente fatti con foglie di palma intrecciate, e tutti ne vanno fabbricando, tutti ne regalano reciprocamente e tutti ne hanno coperte le dita: la fine del digiuno quaresimale, fa che ogni casa quasi diventa macelleria, e per la sera tutti indistintamente sono pieni di brondò e di tecc, e se ne vedono e sentono dovunque le conseguenze.

Va bene: è l'inguiria, come dicono qui, il nomignolo di cui li regalano la gente dei paesi attorno.... E l'offesa fatta a me la contate per niente, signor brigadiere? Quale offesa?

Finora Mezzocannone ha avuto solo un re, quel buffo re di creta bronzata, mangiato dal tempo e dalle intemperie nel naso e nelle mani e negli occhi, nero, storto e contraffatto come un Esopo, bersaglio continuo delle invettive delle serve, le quali vanno ad attingere, e delle pietre e dei torsoli onde lo regalano i monelli impertinenti e democratici.

Ma per tornare alla questione veramente seria della lingua e dello stile, l'Ojetti, parlando della baraonda italiana su questo punto, ha dovuto far sorridere i colti lettori della Revue de Paris, che sanno di stare quasi peggio di noi. Lo Zola, il Daudet, i De Goncourt sono stati accusati di barbarismi e di sgrammaticature per lo meno quanto la Serao, il Verga, il De Roberto e qualche altro citati all'Ojetti dalla scrittrice napolitana; il Mallarmè e i suoi seguaci vengono giudicati o matti o incomprensibili dalla maggior parte dei loro contemporanei; ognuno di essi ha il suo vocabolario, il suo modo di esprimersi, precisamente come i poveri scrittori italiani; stavo per dire il suo gergo. Parecchi di loro si regalano a vicenda gli epiteti di puri, d'impeccabili; ma ci sono tant'altri che chiamano con nome diverso quell'impeccabilit

Poveri uomini con giacche di lana di capra, il berretto frigio in mano, aspettavano confusi, timorosi e curiosi il grande uomo, che aveva conquistato il mondo e regalato paesi e corone, come altri sovrani regalano anelli e decorazioni, e lo attendevano come loro sovrano, come principe dell'Elba. Una banda musicale suonava una nenia pastorale.