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E Pietro Rampoldi, l'ignaro testimone del tradimento e del lungo supplizio del traditore; l'uomo semplice, onesto, sano, incapace di sospettare il fratello e capace di resistere al veleno della tubercolosi; Pietro Rampoldi soggiacque rapidamente al contagio della decomposizione morale.

Tutti sapevano che la minestra dei Rampoldi era la più buona: perchè la Virginia, essendo stata a servire in casa di ricchi fittabili, se ne intendeva di cucina. Ma si sapeva pure che i Rampoldi non pativano miseria come gli altri.

Senza altro dire, avvolgendole tutte nella stessa muta imprecazione, ella raccolse la zappa dimenticata in un solco, e si rimise alla sua fatica cercando di sbrigare alla peggio l'odiato lavoro. Il campo dei Rampoldi non render

Ora capiva tutto il significato delle amare parole: l'asino dei Rampoldi!... Gi

Pallido, ma sempre calmo e diritto, anche Sandro Rampoldi uscì finalmente dalla sagrestia, e le due donne che l'aspettavano con tanta passione, lo fissarono, ansiose. Egli non guardò che la moglie, e le sorrise. La Virginia vide e comprese e serrò i denti per non scattare. Poi, domata la prima vertigine, si voltò verso la cognata e i suoi occhi sfavillanti dissero chiaramente: Non ti rallegrare!

Don Giorgio sbrigò alla lesta il vecchio Scaramelli, assolvendolo con una indulgenza forse eccessiva forse colpevole. Presso alla Cristina, la moglie di Sandro pregava con intenso fervore. Ah! pensò il curato devo occuparmi anche di quella !... Cristina me l'ha raccomandata. E cercò con gli occhi Sandro Rampoldi rimasto fra gli ultimi penitenti. Un'altra colpa d'amore: un adulterio incestuoso!

CAPITOLO I In Val Mis'cia Pag. 1 » II L'asino dei Rampoldi » 19 » III Primavera » 29 » IV In confessione » 45 » V Zappando » 65 » VI Vinto » 71 » VII Alla Cascina Grande » 85 » VIII Nuove lotte » 95 » IX La Cristina » 107 » X Il destino » 123 » XI Il medico » 133 » XII Il germe dell'odio » 149 » XIII Decomposizione » 161 » XIV Vendetta » 169 » XV Sola » 189 su i Romanzi di BRUNO SPERANI

E ora che l'ho sposato, vedo che è proprio un galantuomo, che all'osteria non ci va mai, e lavora sempre. In giornata non se ne trovano tanti degli uomini come i Rampoldi. Per questo se mi lamentassi sarei una cattiva donna. Quanto a farmi dei complimenti... lui non c'è tagliato, quantunque sia stato fuori e abbia visto il mondo.

Oh! per questo nessuno dice nulla. Dico soltanto che vostra cognata fa la signora, mentre voi portate il basto... A questa insinuazione maligna, Maria impallidì. Più di una volta le era capitato di sorprendere certi sorrisi, certe mezze frasi, il cui senso al primo udire le era rimasto oscuro. L'asino dei Rampoldi!

Era un bell'uomo il cavallante Rampoldi; un bel soldato; e l'aria soldatesca, il portamento svelto, lo distinguevano tra tutti i suoi compagni.