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Egli stimava che le figure umane dipinte dai grandi artisti o scolpite in marmo, quando raggiungevano un alto grado di bellezza, dovevano essere certamente qualche cosa di più che semplici figure con la sola apparenza della vita. Figure voluttuose, figure severe, figure pensose, figure dai cui occhi e atteggiamenti traspariscono l'anima e la volont

Tornò il Martini ad annunziare che tutto era in ordine per la partenza, e alle due antimeridiane lasciavano la Stazione il Generale e Leggero guidati dal Martini e dal Sequi, e raggiungevano la vettura che li aspettava presso la stanza mortuaria dietro le mura della citt

Fu il dott. Paul Güssfeldt di Berlino, più volte nominato, che ebbe il vanto di compiere tanta impresa. Oltre che dal Rey, era accompagnato dalla guida svizzera Chr. Klucker e da Cesare Ollier di Courmayeur, allora portatore e che promette di venire all'altezza dei suoi compagni di spedizione. La corsa durò 82 ore, dal 14 al 17 agosto. Partiti alle 4 del giorno 14 da Courmayeur, raggiungevano verso le 18½ un sito adatto per passarvi la notte a 3200 m. sulla parete Est dell'Aiguille Bianche de Pétéret. L'indomani, licenziati i portatori venuti a recar coperte, ricominciarono l'arrampicata che fu pericolosissima nel primo tratto, quindi solo vertiginosa, sebben non facile. Alle 11½ erano sulla vetta dell'Aiguille ad inalberare il vessillo della vittoria. Ridiscesi al Passo di Pétéret, per creste, talancie ghiacciate e roccie friabili, alle 16 trovavansi ancora 700 metri al di sotto della vetta del Monte Bianco. Non avendo la possibilit

Ove due delle pareti del recinto si raggiungevano e facevano spigolo, con la faccia al muro, con le mani sulla faccia, un poco piegato e quasi tremante, un altro singhiozzava. I compagni gli passavano davanti senza neppure guardarlo. Spioveva, adesso.

A pochi passi dal ponte levatojo essi raggiungevano Zambianchi ed Ida, che Cantoni avea lasciati per soccorrere l'amico.

Freddo, scuro in faccia, laconico nelle parole, Berto Candriani all'angolo opposto della sala giuocava alle carte con altri amici; dal loro gruppo non venivano risate schiamazzi; ciascuno badava alle mosse dell'avversario, e le poste raggiungevano ormai una cifra di rilievo.

Però le scale furono tratte al piè delle mura, prima che il bravo ostiere dell'Altino avesse il tempo di perdere la pazienza. Due di esse, legate insieme, raggiungevano a mala pena l'altezza del davanzale; ma il valentuomo non desiderava niente di più. Per contro, vedendosi aiutato dalla fortuna, alzò l'animo a cose più grandi. Gli veniva udito al primo piano del castello un insolito tramestìo.

È superfluo ripetere qui tutte le peripezie della faticosissima marcia del 5 gennaio, nella quale, partiti dal rifugio Q. Sella, raggiungevano la vetta e discendevamo a pernottare ai Grands-Mulets. Il sovrano dei monti li accolse con un sorriso mefistofelico, ed appena partiti prese il broncio e li avvolse di una fitta nebbia. Però aveva fatto i conti senza la valentia delle guide, chè queste non se la presero, e trassero la comitiva a salvamento malgrado l'oscurit

Ora, con le membra estenuate di fatica, dopo il sogno molle e focoso non aveva tardato a riaddormentarsi, cercando una tranquilla pace; e sùbito avevan ripreso le figurazioni di malìa. Erale parso le si fosse aperto innanzi un libro dalle pagine smisurate, sulle quali le imagini raggiungevano quasi la dimensione delle umane sembianze; i fogli passavano adagio, svolti da una mano occulta.

Con questa prospettiva non era coraggio che bastasse. Alla più lieve occasione, alla visita di pirati i marinai, i passeggieri, dissennati dalla paura, prendevano il largo o raggiungevano la spiaggia.