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Si doleva il pievano, e quasi era mortificato di non essere riuscito a ricrearlo; e forse stava per cavarne qualcun'altra delle tante che si udivano da quelle parti, stando d'inverno vicino al fuoco, col bicchiere in mano: ma a un tratto s'intese un gridìo venir su dal colle, e una folla invadere il piazzale dinanzi al presbiterio: e «Mattia, Mattia, è tornato Mattiaerano le parole che suonavano più alte, urlate a squarciagola da mezza la ragazzaglia della pieve.

E mentre le gradinate si sfollavano con lentezza, io vidi portar su gli ómeri dalla ragazzaglia che invase l’emiciclo un uomo irritato e restìo, che forse in quel pallido giorno di commiato rivedeva la sua prima levata su gli ómeri nell’Arena di Siviglia, la prima burrasca d’applausi che innalzò fino al rumore della gloria, fino a quest’ora di perduto apogeo il suo nome ignoto...

Di lussuria anelanti e semivive o i donnoni che scoppian nel busto, immobili dietro ai comptoirs, come grosse gatte, con quei faccioni antigeometrici, che non dicono il bellissimo nulla. E il sesso mascolino, dunque! Quel formicolìo di gommeux, mostre di uomini, con quei vestiti da modellini di sarto, da cui spunta la cocca del fazzoletto e la punta della borsina e il guantino e il mazzettino; environnés, come dice il Dumas, d'une légére atmosphère de perruquier; senza spalle, senza petto, senza testa, senza sangue, che paiono fatti apposta per essere scappellati con una pedata da una ballerina del Valentino! E che ragazzaglia tutti quanti, giovani e vecchi, di tutte le classi! Trecento «cittadini» si affacciano alle spallette d'un ponte per veder lavare un cane; passa un tamburo, s'affolla mezzo mondo; e mille persone, in una stazione di strada ferrata, fanno un fracasso interminabile di battimani, d'urli e di risa perchè è caduto il cappello a un guardatreni; e guardatevi bene dal tossire, perchè possono mettersi a tossire tutti e mille insieme per tre quarti d'ora. E che democratici! Oh questo ; democratici nel sangue, e fierissimi sprezzatori d'ogni vanit

La prima fila, spinta dai nuovi venuti che si cercavano un posto al centro tra le proteste generali, andava più di una volta sul cordone militare che non si rompeva. La ragazzaglia aveva dimenticato la tensione dell'angoscia generale e si era abbandonata al chiasso, e le donne, le più attempate, che si straccavano a stare in piedi, mormoravano con la voce piagnolosa.

E questo livore non era nemmeno cagionato dagli sgarbi che usavano a suo fratello, ma perchè un giorno, essendo passata vicino al portone della scuola in un momento che gli studenti ne uscivano, la ragazzaglia, com'ella la chiamava, s'era messa a gridare dietro a squarciagola: bella! bella! bella!

Qualche volta l'uditorio strepitava; la ragazzaglia scontenta scagliava sul palcoscenico i turaccioli delle bottiglie stappate e le bucce delle melarance mangiate. Ma allora, bisognava vedere!

Il silenzio è obbligatorio: disteso a caratteri neri sul fondo bianco della muraglia in faccia al cancello, diveniva, di ora in ora, odioso e intollerabile per dei giornalisti che avevano passata la vita tra il chiasso delle redazioni. Era una ingiunzione che ci riduceva a una ragazzaglia di casa di correzione.