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La povera giovine sorpresa nel proprio segreto gli contò allora la sua vita degli ultimi mesi, un romanzo di trista e funesta dolcezza. L'infelice s'era lusingata di tradurre in pratica il suo sogno di Brighton. La quiete del Presbitero l'aveva sedotta, ammaliata il carattere timido, pensieroso e malinconico di Don Luigi, allora giovane di aspetto e di forze malgrado i suoi quarant'anni sonati.

Sopratutto adoperavano i fuorusciti, gente che, nimicissima di chi la proscrisse e nulla avendo a sperare nella quiete, tutto nei tumulti, badando ai suoi odj più che ai comuni interessi, è perpetua autrice di partiti estremi e ruinosi, purché riesca non tanto al proprio trionfo, quanto a danno o a dispetto dell'inimico.

Va benissimo, parleremo di tutto questo con quiete, alle mie donne, disse il signor Nicola.

D'armi e di panni a dispogliarlo attende, E perchè 'l lasso corpo aggia quiete Sopra morbide piume egli il distende Tra fregi d'oro e tra Meonie sete; Poi preme e terge la ferita, e spende Ivi intorno licor d'erbe scerete Che le percosse inacerbir divieta, Dittamo scelto che fiorisce in Creta.

Suo figlio in casa, Bianca per nuora, e la dolce quiete; questi che sarebbero stati farmachi da giovarle! Ma di lui non si pregava che le notizie; di Bianca non aveva più risaputo nulla; s'era mai rischiata di chiederne a Don Marco per lettera o per altra via.

Ammiratore della rigida, non uguagliata da nessun popolo della terra, antica disciplina romana, io, sono quindi amante dell'ordine, cioè vorrei vedere i popoli prosperi, liberi, felici ed i loro reggitori, occupati non d'altro che del loro benessere garanzie sicure queste della quiete pubblica.

Se più pacifiche erano e quiete vostre maniere, mal vi credevamo; che la damma non genera il leone, le colombe l'aquila o il falcone.

Il giorno in cui Loreta Lambertenghi entrò per la prima volta nel palazzo dei Polverari, edificio bruno e melanconico, posto in una delle più quiete strade di Verona, e che un vecchio domestico, tutto curvo nella sua livrea, la guidò silenziosamente attraverso a una fila di sale spaziose, dalle pitture antiche, dagli arredi severi, dove i passi risonavano forte sul lucido terrazzo, sino alla stanza in cui la padrona di casa la stava attendendo, ella ebbe una inesplicabile sensazione di orgasmo come se, emanando da quelle pareti scure, da quelle pitture tetre, dall'aspetto desolato di tutta quella casa, una superstiziosa titubanza si fosse repentinamente impadronita di lei.

Se tanto amore e lungo poté il cibo, i sonni e ciascun'altra quiete impedire, quanto si dee potere estimare lui essere stato avversario agli sacri studi e allo 'ngegno?

ESSANDRO. Ad ogni cosa che ti domando: , , . Mi tratti da bestia, da asino. PANURGO. , , : te l'ho detto e stradetto mille volte. ESSANDRO. Oh, come orribil tempesta si è mutata in un subito in placida e tranquilla quiete! O felici miei pensieri, a che gloria giunti sète! O felice sole, che hai apportato il piú lieto giorno per me e ore cosí felici! PANURGO. Dove vai, Morfeo?