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Ne la queta foresta, entro il pacifico Nido, l’augel s’appressa a la compagna, E s’addorme così... spira un alito Per la brulla campagna: Solo a le basse, immensurate nebbie Rabbrividendo il vizzo ultimo fiore, Sovra l’erbe, in un bacio, il roseo calice Piega

Ieri notte a Milano agitavo il ventaglio rabbiosamente da lacerarlo, oggi a sera, guardando sui monti i lumi accesi, indovinavo i focolari, e senza affatto paura tra la queta famiglia dei boscaioli fingevo un posticino anche per me ad ascoltare le vecchie istorie delle valli.

<<Questa gente che preme a noi e` molta, e vegnonti a pregar>>, disse 'l poeta: <<pero` pur va, e in andando ascolta>>. <<O anima che vai per esser lieta con quelle membra con le quai nascesti>>, venian gridando, <<un poco il passo queta. Guarda s'alcun di noi unqua vedesti, si` che di lui di la` novella porti: deh, perche' vai? deh, perche' non t'arresti?

Emma, Emma disse Arrigo indovinando la domanda della sposa eccomi a te... sta queta... siamo in luogo sicuro, siamo tutti salvi... nessuna disgrazia... Oh qual pericolo abbiam corso! Emma... Mamma... Arrigo... Arrigo?!... sussurrò con mal represso atto di sdegno Bizco Arrigo?! e dall'oscuro canto del salotto fissò lo sguardo sul giovane.

Squilla un'altra volta la tromba; i banderilleros han finito; ora tocca all'espada; è il momento solenne, è la crisi del dramma; la folla si queta, le signore si sporgon fuori dei palchi, il Re si alza in piedi. Il celebre Frascuelo, tenendo in una mano la spada e la muleta, che è un pezzo di stoffa rossa attaccata a un bastoncino, entra nell'arena, si presenta dinanzi al palco reale, si leva il berretto, e consacra al Re, pronunciando una poetica frase, il toro che va ad uccidere; poi getta il berretto in aria, come per dire: Vincerò o morirò! e seguìto dallo splendido corteo dei capeadores, si muove con passo risoluto verso il toro. Qui segue una vera lotta corpo a corpo, degna d'un canto d'Omero. Da un lato la belva colle sue corna terribili, colla sua forza enorme, colla sua sete di sangue, inasprita dal dolore, acciecata dall'ira, torva, insanguinata, spaventosa; dall'altra un giovane di vent'anni, vestito come un ballerino, a piedi, solo, senza difesa con una leggera spadina tra le mani. Ma egli ha diecimila sguardi addosso! Il Re gli prepara un dono! La sua amante è lassù, in un palco, cogli occhi fissi su di lui! Mille signore tremano per la sua vita! Il toro si ferma, lo guarda; egli guarda il toro, e gli agita dinanzi il panno rosso; il toro si caccia sotto, l'espada si scansa, il corno formidabile gli rasenta il fianco, urta il panno rosso e colpisce nel vuoto. Un tuono d'applausi scoppia su tutte le gradinate, in tutti i palchi, in tutte le gallerie. Le signore guardano col canocchiale e gridano: Non ha impallidito! Si fa silenzio daccapo, non si sente una voce, non un bisbiglio. L'audace torero fa volteggiare a più riprese la muleta sugli occhi dell'animale inferocito, gliela passa sulla testa, tra le corna, intorno al collo, lo fa retrocedere, avanzare, girare, saltare; si fa assalire dieci volte, e dieci volte, con un leggerissimo movimento, scansa la morte; lascia cader la muleta, la raccoglie sotto gli occhi del toro, gli ride sul muso, lo provoca, l'insulta, se ne trastulla; tutt'a un tratto si ferma, si mette in guardia, alza la spada, piglia la mira; il toro lo guarda; ancora un istante, e si slancieranno addosso, l'un all'altro, nello stesso punto; uno dei due deve morire; diecimila sguardi corrono con una rapidit

Mentr’io ti parlo, in una queta stanza La dolce madre, sorridendo, posa: A lei dintorno, come aulir di rosa, Ondeggia una speranza: Nel lacerato cor che vinse il male, Che sfidò per vent’anni ombra e tempeste, Un’altra gioventù quasi celeste Batte le fulgid’ale. Ma tu non sai.

Ti allegra tu: queta ogni cosa appena, le tue superbe lagrime rasciutte tosto saranno con tutto il mio sangue. NER. Tosto in luce verran gli obbrobrj tuoi; Roma vedrá qual sozzo idol s'ha fatto. Gli avuti oltraggi, a te, Poppea, verranno ascritti a onor; a infamia sua gli onori.

Era la vigilia del Corpus Domini, e nella sacrestia si preparavano le robe per la processione. Nulla di più sgradevole, e di più sconveniente alla queta e nobile maest

e dei saper che tutti hanno diletto quanto la sua veduta si profonda nel vero in che si queta ogne intelletto. Quinci si puo` veder come si fonda l'essere beato ne l'atto che vede, non in quel ch'ama, che poscia seconda; e del vedere e` misura mercede, che grazia partorisce e buona voglia: cosi` di grado in grado si procede.

Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta. E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata, così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò gi