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Ma, se tali rappresaglie, per quanto giustificate, in parte dai costumi del tempo, e in parte anche dagli spiegabili risentimenti di Giuliano, così ferocemente combattuto in tutta la sua vita, non son certo a lodarsi, e se decisamente riprovevole fu la condanna di Ursulo, pare, invece, degna di encomio la prontezza con cui ha ripulito la Corte di Costantinopoli delle turbe di parassiti che vi vivevano con lauti stipendi ed ammucchiavano ricchezze scelleratamente guadagnate¹²³. Ammiano, che non risparmia i rimproveri al suo eroe, osserva che è stato troppo precipitoso in quest’opera di risanamento e che non ha mostrato lo spirito indagatore e prudente del filosofo.

⁵⁰⁴ Vedi nel v. II di quest’opera il cap. Casotti. In mezzo a tanta confusione giungon distinte le voci dei venditori di seme di zucca tostata e di acqua del pozzo di Santa Ninfa che a piè del nostro bastione vengono ad attingere gli acquaiuoli della passeggiata.

Cfr. pure in quest’opera il v. I, cap. IV, p. 87. ²²³ Villabianca, Diario ined., a. 1792, pp. 271-72.

²⁶⁸ Avviso cit. della R. Segreteria di Giustizia ed Alta polizia. Sull’argomento vedi pure il vol. I, cap. II di quest’opera, e Cutrera, Storia della prost. in Sicilia. Palermo, Sandron, 1903. Qui una osservazione cade opportuna. Quel che si è detto sopra le cassariote potrebbe far sospettare nel basso popolo una corruzione che assolutamente non esiste.

Tornando al parrucchiere, bisogna riaffermarne la importanza nelle case signorili. Quando un uomo si presenta per cameriere in una di queste, la cosa che gli si domandava era se sapesse pettinare da donna e da uomo: ed è curioso che la réclame rudimentale nei primi giornali di Palermo s’iniziasse proprio con questi lisciatori di dame. Nel Giornale di Sicilia, che conosceremo nel secondo volume di quest’opera, si legge: 7 Aprile 1794: «Un giovane palermitano della et

Quest’opera di una suggestivit

¹²⁸ Riforma cit. (a p. 106 del v. I di quest’opera), p. 60.

Il miglior libro di strenna che si possa offrire è certamente quest’opera meravigliosa del grande Hugo, tradotta con quella purezza di lingua e semplicit

Il volgarizzatore italiano e riuscito a rendere nella nostra lingua tutto le suggestive seduzioni dell’originale, dandoci un’opera di arte, che gli amanti delle letture passionali e raffinate apprezzeranno moltissimo. Quest’opera meravigliosa è resa ancor più interessante dalla numerose e splendide illustrazioni che l’adornano.

⁵⁸ Dassori, op. cit., p. 799, attribuisce a Silvestro Palma quest’opera, che dice primamente rappresentata in Napoli, nel 1792.