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Tutti a un tratto posero la mano sull’elsa, non sapendo in quell’ora, per chi di loro e a qual fine un strano imprecare. E intanto che colui a gran passi si dileguava:

Ricòrdati, ricòrdati, anima, di quell’ora perfetta e fuggitiva: pei giorni che verranno, per la noia, per l’ombra e per il male che t’aspettano, oh, serba intatta e viva l’imagine di quell’ora che a te parve immortale. Ricòrdati, ricòrdati, anima!...

Dovrebb’essere un cane; ma è invece lo scilinguagnolo. In quell’ora ognuno incomincia a dire quel che gli pare, immaginando che tutti lo ascoltino; e nessuno ascolta, o, se ascolta, non capisce un bel nulla.

Alle seconde mense, e in quell’ora che i più lieti ragionari si alternavano con le tazze ricolme di vini aromatici, volle fortuna che si riparlasse di Roccam

Per noi, vedete, buon signore Iddio? per noi, è la prima, senza contrasto la prima. Ah, poveri noi, frattanto! Ma pensate, misericordioso come siete, che, se perdiamo la testa, è ancora e sempre per ammirazione delle opere vostre; e non vogliate farcene un capo d’accusa, in novissima die. Il banchetto era giunto a quell’ora in cui tutti i convitati sciolgono Giordano.

Dati dunque con gran segretezza gli ordini necessari, e tutto dai pochi consapevoli disposto e raccolto nella giornata, il Vergiolesi mandò agli steccati nel sen della valle, laggiù ai posti avanzati dov’eran le guardie degli assedianti, un drappello de’ più animosi, ingiungendo loro si assicurassero delle scolte nemiche perchè non avessero a inoltrarsi e a dar l’allarme quando che s’accorgessero della loro partenza. Ma costoro, tra per la bramosia che avevano d’abbandonare quell’infausto luogo, e tra pe’ rancori che covavan pe’ Guelfi co’ quali erano spesso alle prese, risolsero di sbrigarsene con la spada. La notte era quasi sul colmo. Ed eccoli che avvicinatisi alli steccati, dal profondo silenzio che regnava dovunque, possono accorgersi che que’ militi, distesi sotto un gran capanno di paglia, a quell’ora gi

Bisogna dire che chi fosse stato in quell’ora su i bastioni delle mura vicine, vi avrebbe goduto del più bello spettacolo. Per quella gran prateria primieramente un brulichio di gente infinita; ma un agitarsi senza disordine; come un cantare e gridare, e qua un suon di trombe, l

Per lo che a quell’ora vespertina li avresti veduti incamminarsi a brigate fuor della porta; e per cortesi modi e parole, via via farsi largo di mezzo alla folla. In una di tai brigate era anche il gentil poeta Guittoncino, poi detto sempre Cino de’ Sinibuldi.

Il colloquio dei due marinai genovesi fu interrotto dal suono della campana, che dal castello di poppa chiamava l’equipaggio alla preghiera serale. Era quell’ora che il nostro maggior poeta ha cantata con versi tanto soavemente malinconici nelle celebri terzine del Purgatorio: Era gi

Era il 22 febbraio, una bella giornata serena, il sole rallegrava la laguna e illuminava le case e le botteghe in assetto di festa. Mosè che ignorava il motivo del viaggio del padrone, essendo libero fino a mezzogiorno, chè a quell’ora doveva trovarsi in piazza, girovagò tutta la mattina intorno a Rialto.