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E non tanto la colpa, ma la pena che séguita doppo la colpa, a questi che hanno questa perfeczione. E a' generali, come decto è, satisfa a la colpa, cioè che, privati del peccato mortale, ricevono la grazia; e non avendo sufficiente contrizione e amore a satisfare a la pena, vanno alle pene del purgatorio, passati dal secondo e ultimo mezzo.

salimmo su`, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. Purgatorio: Canto I Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a se' mar si` crudele; e cantero` di quel secondo regno dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.

Nulla ignoranza mai con tanta guerra mi fe' desideroso di sapere, se la memoria mia in cio` non erra, quanta pareami allor, pensando, avere; ne' per la fretta dimandare er'oso, ne' per me li` potea cosa vedere: cosi` m'andava timido e pensoso. Purgatorio: Canto XXI a sete natural che mai non sazia se non con l'acqua onde la femminetta samaritana domando` la grazia,

Alto fato di Dio sarebbe rotto, se Letè si passasse e tal vivanda fosse gustata sanza alcuno scotto di pentimento che lagrime spanda». Purgatorio · Canto XXXI «O tu che se’ di l

Non aveva le ali, ecco il guaio. Ma è forse necessario avere le ali, per essere angeli? E non sarebbe per avventura un guaio più grosso? come a dire una gran tentazione a volar via da questo mondo gramo? Come la vicinanza del Paradiso non togliesse a due amici di trovarsi in Purgatorio.

Nulla ignoranza mai con tanta guerra mi fe' desideroso di sapere, se la memoria mia in cio` non erra, quanta pareami allor, pensando, avere; ne' per la fretta dimandare er'oso, ne' per me li` potea cosa vedere: cosi` m'andava timido e pensoso. Purgatorio: Canto XXI a sete natural che mai non sazia se non con l'acqua onde la femminetta samaritana domando` la grazia,

Ma perché l’occhio cupido e vagante a me rivolse, quel feroce drudo la flagellò dal capo infin le piante; poi, di sospetto pieno e d’ira crudo, disciolse il mostro, e trassel per la selva, tanto che sol di lei mi fece scudo a la puttana e a la nova belva. Purgatorio · Canto XXXIII ‘Deus, venerunt gentes’, alternando or tre or quattro dolce salmodia, le donne incominciaro, e lagrimando;

Per rispetto a' tedeschi protestanti, è evidente che per «religione» intendo quella religiositá che è sentimento umano e non dono della grazia. |Dante|, Purgatorio, canto VI. Italia, che i suoi guai non par che senta, vecchia oziosa e lenta, dormirá sempre...? |Petrarca|, canzone XI: «Spirto gentil». ... l'accecata Italia, d'error piena.

«E vengano, parlino i maligni! son qua! gridò egli levandosi in piedi: ma essa ingegnandosi di quetarlo colle mani, coll'atto del viso, colla voce: «, lo so proseguiva noi non li temiamo; ma pazienza se vi fosse da disperarsi! Allora direi vada all'aria ogni cosa! Invece, se tu avrai giudizio qualche anima del purgatorio pregher

Senza dubbio quel terribile Gasparo meditava un grande eccidio, e dopo aver provato la punta della sua spada sulla pelle del marchese Ernesto, si disponeva a cacciarla a mezza lama nella pancia di qualchedun altro. Anime sante del Purgatorio! come diceva don Luigi.