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Consiste soprattutto nel pulire il letto del fiume, liberarlo dagli ostacoli e regolarizzare la corrente. A questi si aggiunsero altri progetti, la cui arditezza, per quel che riguarda il costo e la grandiosit

Nerone, nel suo pensiero delirante, concepì anche il disegno di condurre il Tevere a scaricarsi nel golfo di Napoli. Aureliano che circondò Roma di quelle storiche mura, alle quali, principalmente nei primi secoli del medioevo, essa dovette la sua conservazione e i papi la loro indipendenza, fu l'ultimo imperatore romano che ebbe cura di pulire il letto del fiume e di arginare le rive. Natur.

Il magnifico servizio in argento massiccio, dono di un duca di Savoia alla casa di Montsauron, fu tolto da un vecchio armadio dove stava al buio chi sa da quanto tempo. I servitori si aggiravano frettolosamente dovunque, interrogandosi sommessi l'un l'altro, molto stupiti dell'ordine ricevuto di pulire alla meglio e d'indossare le livree di gala. Si strappò la muffa ch'era sul terrazzo.

Pronto e sagace, il sole lancia raggi dovunque, moltiplicando gli specchi rossi dei vetri, rimbalzando biondo sui volumi della vegetazione, preoccupatissimo di rischiarare tutto, pulire e ripulire ogni cosa. Non si deve forse tutti marciare al più presto, con ordine aggressivo?

I preti rifiutarono e furono tutti internati. Alcuni spogliati e denudati dovettero pulire le scarpe agli ufficiali! I bosniaci erano gli esecutori di queste canagliate. Poi vennero gli austriaci. Banda di ladri e di speculatori militarizzati. E che ubriaconi, tutti! Ho visto io sei soldati annegati nel vino di una cantina inondata. Sventravano le botti a baionettate.

Sono i pittori invidiosi, che ispirano i cattivi giornalisti. Ma io conosco degli imbianchini che valgono molto più di quei pittori. Giacchè gli imbianchini raggiungono sempre e bene il loro scopo, che è quello di pulire e render lieti i locali, mentre certi pittori, non solo non lo raggiungono mai, ma lo tradiscono e lo deturpano, sporcando delle candide tele.

Va sulla piattaforma con riluttanza. Preferisce il tavolino di redazione al palco dinanzi la folla che lo saluta col battimano fragoroso e lo ascolta a bocca aperta. Nemico dei parolai e degli smargiassoni che sciolgono i problemi con qualche frase alcoolizzata, non capisce la piattaforma che quando si ha qualcosa da dire. È una tolda che lo impensierisce, che lo mette in orgasmo, che lo obbliga a buttar giù note, a raccogliere fatti, a pulire della prosa che andr

Gabriele era da poco rientrato nel Castello quando fu a tutti significato il comando della partenza. Tale notizia fu per lui come un colpo di fulmine, un gravissimo turbamento lo assalì, e quasi non potendo persuadersene, corse alle camere del fratello, dalla cui bocca ne ebbe la conferma: si ritrasse allora nella propria stanza di riposo, e dopo essere stato seduto alcun tempo facendo molte amare riflessioni, si diede a pulire le proprie armi e porle in assetto per vestirle il mattino: ma l'elmo, la spada, la corazza che prendeva a vicenda Ira mano, lungi dal risvegliare in lui lo spirito guerresco, gli aumentavano in seno la mestizia e il terrore. Mille tristi presentimenti gli ingombrarono il pensiero: gli si affacciò alla mente quella vecchia donna apparsa in aspetto spaventoso nella caverna del Tivano, e le di lei parole gli risuonarono all'orecchio in tuono magico, funesto: sentiva che le maledizioni scagliate da quell'essere infernale contro Falco e la sua casa involgevano esso pure, che era congiunto col cuore strettamente a quella famiglia. Andava crescendo a tali idee il suo tremore, e gli si fece insopportabile l'angoscia di doversi allontanare da Rina, sebbene ciò non fosse che per breve spazio di tempo. Stanco, affannato, appese le ripulite armi presso il capezzale e si sdraiò: il sonno assopì ben tosto profondamente tutte le sue cure. Un fragore lungo indistinto lo risvegliò; levossi esagitato: era il vento che fischiava furioso contro le torri e le mura del Castello. Il suo lume ardeva ancora ed era lontana l'ora del partire, ma esso più non potendo sopportare le piume, pensò mettersi in arnese ed uscire di l

Ho veduto allora una botta di terza, data così a tempo, che non l'ho scordata mai più, e mi corre l'acquolina in bocca al solo pensarvi. Così dicendo, il belligero servitore aveva smesso di pulire il ferro, e andava giostrando in aria come un vecchio spadaccino che prova i suoi colpi di riserbo. A Maria tutti quei discorsi e quella mimica non dicevano nulla di ciò che voleva sapere.

Credo sia a pulire la chiesa... ma vado a chiamartelo e sar