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Il giornale politico quale lo intendiamo oggi non esisteva³⁴⁸, ed è tale la differenza che corre tra questo e quello, che ad un paragone manca qualunque termine, salvo che quello del nome: nome, com’è facile comprendere, generico, perchè qualunque titolo esso portasse era sempre e comunemente inteso gazzetta o foglio³⁴⁹. Gazzettieri erano chiamati i giornalisti: e spesso filosofi e politici quelli che vi discutevan sopra o ne professavano le opinioni e le idee.

¹⁴⁰ Convento in Sicilia vale abitazione di frati. Professavano le regole di S. Basilio e di S. Benedetto, di S. Francesco d’Assisi e di S. Agostino, e le sotto-regole di S. Domenico e di S. Francesco di Paola, di S. Antonio da Padova, di S. Nicolò di Bari, del terz’ordine di S. Francesco e via discorrendo. Di Gesuiti non si parlava più da un pezzo.

E perciò Cicerone, tutti i romani professavano doversi prendere da essa, eloquenza, lettere, ius pubblico e privato, costumi, ogni civiltá, ogni coltura, di preferenza che dalla religione. Le lettere specialmente dipendettero tutte, si conformarono tutte dalla filosofia. Polibio, contemporaneo ed amico de' Scipioni, fu uno de' primi e piú grandi venuti di Grecia a ingentilir Roma.

Con queste parole Giuliano accenna al culto che i Cristiani professavano pei loro martiri, a cui innalzavano santuari sulle rovine dei templi abbandonati o distrutti.

Presso i Greci, e più tardi presso i Romani, numerosi filosofi insegnavano con Zenone che l’amore è un dio libero, il quale non ha altre funzioni da compiere se non l’unione e la concordia. Se gli dei nella loro saggezza, hanno dato all’uomo l’amore fisico, è semplicemente in vista di piacere; la gioia dei sensi, non è un mezzo, è uno scopo, un fine. Il matrimonio non deve essere consigliato e praticato se non per prevenire l’estinzione della specie umana. Di più, la donna, così come lo professavano Ippocrate e Aristotele, è considerata come la schiava dell’uomo, d’una essenza inferiore, la si tiene per una sorta d’irregolarit

Questo e gli altri due libri passavano manoscritti di mano in mano, recando all’autrice lodi di scrittori famosi, che le si professavano divoti, e biasimi di frati maligni, che l’accusavano di farsi bella d’opere d’altri. Ma nel 1633 il cardinal Federico Cornaro patriarca di Venezia ebbe voglia di convertire al bene e alla rassegnazione la suora ventottenne divenuta oramai una ribelle pericolosa, e co’ suoi consigli e rimproveri raggiunse l’intento: d’allora in poi Arcangela intese a scrivere cose buone: Il paradiso monacale; La luce monacale; La via lastricata per andare al Cielo; Le contemplazioni dell’anima amante; Il purgatorio delle mal maritate⁶³. E si diede a compiere buone opere, tra cui piú la dilettava quella di maritar le novizze. Fra le sue lettere sono parecchie del tema di questa:

Affidato poi al P. Generale dei Benfratelli e condotto da lui a Caltagirone, Peppino vi avea vestito l’abito di novizio (ricordiamoci che si era al tempo in cui i voti monastici si professavano a 16 anni); ma buttato poco dopo il collare sopra un fico, se n’era tornato bel bello a casa come se nulla fosse stato.

Erano due perfette cortigiane, due creature gloriose di tutto lo sfarzo che può essere nella bellezza umana, ed avevano dato stesse al piacere altrui. Traverso i lor corpi formati con un raggio di sole era passato il desiderio degli uomini come l’impeto lirico in una concitata poesia. Eran forse due donne vendute, ma professavano la loro sottomissione con una specie di stupenda regalit

Il popolo ode queste sentenze uscire dalla bocca di coloro, che gli si professavano amici; leva gli occhi lenti e tardi a guardarli; li nota e ruguma sopra i tempi passati, e gli avvenire.

Seguono tre Papi, che poco fanno e male: dirò succinto di loro. Intanto è degno di considerazione grandissima come secondo tira il vento gli uomini mutino voglie e concetti. Nella politica occorrono di tre maniere teorie, talune precedono più o meno lontano i fatti e queste talora imbroccano, e talora no; altre sorgono contemporanee ai fatti, e queste quasi sempre troviamo fallaci perchè più che da ragione dettate dalla passione; altre poi si cavano fuori dalla materia dei casi accaduti; e queste per ordinario danno ottimo argomento di governo. In questi tempi furono sposte teorie strane e per la sostanza, e per gli uomini, che le professavano; i chiesastici, i gesuiti, soprattutto il più assoluto diritto dei popoli per isgararla contro principi eretici bandivano: il solo Papa preposto da Dio al potere spirituale; non così al temporale; nondimanco anco questo gli sottost