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È poi da notare che in questi ultimi tempi il Frascolini si era di molto dirozzato e aveva perduto un po' di quelle sue arie di cantante a spasso che lo facevano primeggiare nelle sedute burrascose del Circolo democratico degli Operai Agricoltori.

Pelagio I considerando come argomenti spirituali non bastassero a sottomettergli i vescovi avversari s'industriò adoperarci il terrore delle armi; e sembra persuadesse Narsete a sovvenirlo; ma scomunicato dai vescovi si rimase attendendo a raccogliere le sostanze della chiesa streme e disperse nel perpetuo disegno di primeggiare sopra i suoi uguali. Pelagio II rifatto di forze torna ad insistere nel concetto di primazìa, ma poichè i vescovi di occidente riparansi sotto la tutela dei Longobardi, egli disperato di venirne a capo con le proprie facult

T'ho pur detto delle volte assai che, per camparla bene, bisogna facere munus suum taliter qualiter. Se mi avessi dato ascolto, non avresti voluto primeggiare: bene vixit qui bene latuit. Ora l'esperienza ti ammaestri. Stavi bene, volesti star meglio: vedi frutto? Almeno profitta di quel che ti avanzò per tirar innanzi alla meglio questi pochi anni di vita. Fugit irreparabile tempus.

La signora Maria Guglielmi, madre di Rosina, aveva una fiducia grandissima nella cameriera Mary. Madama Guglielmi era di una cospicua famiglia francese del tempo di Luigi XVI. Restituita da Napoleone al suo primo splendore, se non alle prime fortune, ne erano rimasti due rampolli nel fratello di madama ed in essa, la quale, invaghitasi dell'amabile e prode colonnello Guglielmi non ancor generale, avevalo sposato con poca sodisfazione del giovane conte Brienne, il quale, tuttora tenace dell'antica aristocrazia, sentiva qualche ribrezzo a vedere il sangue degli antichi feudatari mischiarsi a quello di un soldato, foss'egli pure il primo guerriero del mondo. Ma siccome il bellicoso imperatore prediligeva il merito militare, il signor contino dette l'assenso e ne raddolcì l'amarezza al rilevare che il generoso monarca aveva egli stesso elargito nella dote della contessina, senza che i feudi assai debilitati dal lusso del fu vecchio conte ne risentissero detrimento. Caduto il dominio napoleonico, cadde il benessere di coloro che avevano brillato durante quel regime, ed a fatica la Guglielmi potè, mercè l'influenza del fratello, ottenere dal nuovo governo la pensione come vedova del fu generale. L'ebbe per altro, e col prodotto di quella e di alcuni considerevoli beni di sua dote riuscì, se non ricca, almeno assai agiata. Il caldo amore di patria le avrebbe fatto preferire la dimora di Francia, ma d'altronde come sodisfare alla brama di primeggiare? L'adito della corte era chiuso ermeticamente ai partigiani napoleonici. Che fare dunque? Piuttosto che vivere negletta in Francia, pensò esser meglio viver considerata in Toscana, ed a Livorno patria di suo marito, che non avea lasciato parenti, fissò il proprio domicilio. Le sue grazie, poichè tuttor giovane e bella, il suo lusso, le crescenti attrattive della figlia, i divertimenti che dava aveano attirato in sua casa la miglior societ

Lalla voleva vivere, voleva suscitare passioni, voleva primeggiare nel bel mondo, e però s'era consolata all'annunzio della partenza, che mentre l'avrebbe portata in mezzo alla gente, le dava il bandolo per sciogliere quella matassa ormai, fra Sandro e lei, anche troppo imbrogliata.

Il signor Luchino quella mattina abbandonò Milano, per passare un pajo di giorni a Belgiojoso, villa tanto opportuna per le caccie in quella stagione. Usciva con lui la signora Isabella, che della lontananza del bel Galeazzino sapeva e darsi pace e rifarsi. Cavalcava con essi di conserva l'arcivescovo Giovanni, che nell'attenta pettinatura della corona di capelli che circondavangli la rasa testa, e nell'esattezza delle pieghe e nella disposizione di una grande tonaca rossa foderata di zibellino, a maniche larghe, mostrava un desiderio più che scolaresco di far pompa di una bellezza che lo faceva primeggiare sovra tutti i prelati del mondo. Dietro a loro seguitava uno stuolo di amici, amici da Corte, e servi e cacciatori e palafrenieri. Il vulgo traeva ad ammirar que' bei cavalli, quelle stupende mude di segugi di Tartaria, quei falchi di Norvegia; vantava il lusso dell'arcivescovo, la furberia della signora Isabella, e la grande abilit

Se lo storico, incontratosi in questo personaggio che occupa luminosa parte negli annali della patria nostra, dovesse pronunciare un giudizio, non avuto riguardo alla condizione dei tempi in cui uscì a primeggiare fra i potenti, a' personaggi che lo precedettero e lo susseguirono nel governo della Lombardia, certo che dovrebbe lasciar correre assai libera la parola al vituperare, e tanto più se, svestitolo della sua clamide ducale, si facesse a considerare in lui non altri che l'uomo.