United States or Cambodia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Le cortigiane non si votavano mai a questo misterioso olimpo dell’amor sensuale; Venere sola bastava loro; erano le matrone e perfino le vergini che si permettevano l’esercizio di questi culti secreti ed impudenti; non vi si abbandonavano se non velate, è vero, prima del sorgere o dopo il tramonto del sole; ma non arrossivano di essere viste adorando Priapo ed il suo sfrontato corteggio.

Il dio Priapo, favorito dalle dame romane, presideva ai piaceri dell’amore, ai doveri del matrimonio, e a tutta l’economia erotica. Lo stesso titolo era decretato al dio Mutunus o Tulunus che non differiva da Priapo se non per la posizione delle statue, le quali erano rappresentate sedute invece che in piedi; in oltre queste statue si nascondevano in edicole chiuse, circondate da boschetti. A questo Mutunus le spose erano condotte prima di appartenere ai mariti, e si sedevano sui ginocchi della statua come per offrirle la loro verginit

Cert'inni infami d'uno stile impuro, che tenean per sublimi e lor diletti, a Venere, a Priápo, ad Epicuro; certe lorde canzon, certi sonetti da far entrare in succhio un tronco, un muro, recitavan que' dotti giovinetti; e le spregiudicate in ratto e in gloria studiavan appararli alla memoria.

Offrivano sacrifizii a Cupido ed a Priapo soprattutto; e non soltanto questi sacrifizii e queste offerte avevano luogo nell’interno delle case, ma ancora in certe specie di pubbliche cappelle, innanzi a statue erette agli angoli delle vie.

Don Gualtieri, o don Volpe, ognuno ascolta. Perocché, avendo avuto da Ruggero cento zecchini di nascosto in dono per il maneggio, faceva pensiero anche munger ciascun senza perdono. E perché tutti nel loro mestiero van profferendo al prete un util buono se gli faceva aver l'opra in lor capo, Gualtier sta ritto come il dio Priápo.

Il disprezzo dei Romani per quegli infelici era così grande che si considerava come un'onta metter piede nelle loro sinagoghe, mentre partecipare al culto d'Iside, di Mira e di Priapo non era ritenuto affatto un disonore. Ed è strano che quel culto di Dio che in Roma rimase in ogni tempo libero da feticismo e idolatria, sia stato trattato sempre con tanto disprezzo.