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La mamma aveva cinto d'un braccio la vita di Tina, premendola con lenta carezza. Ti ricordi quella volta che uscimmo a far merenda fuori di porta San Gallo colle Tugnoli? Fu l'anno passato, di primavera come adesso: tu avevi ancora l'abito giallo, io stavo quasi bene. Che bella giornata! Quanto danaro avete ancora? chiese bruscamente la ragazza. Uno scudo; dopo, io non so più nulla.

Nora, che era subito riuscita a vincere quel sentimento strano, improvviso, istintivo di dispetto, di rivolta, tornava a guardarlo buona, timida, amorosa.... Il Casalbara, con un braccio cingendole la vita, la portò di nuovo nel cantuccio della finestra, dietro le tende, accarezzandole delicatamente la testina bionda, appoggiandola, premendola delicatamente sul proprio petto.

Uno scoppio di lacrime troncò le parole della donna. Il medico accerchiò la bellissima testa col braccio e premendola al petto esclamò mestamente: La societ

Quest'una era il lasciarvi, o miei diletti, E più, madre, il lasciar te dogliosa: Pesante croce fu! la ricevetti Come don dell'Eterno ond'era io sposa: Premendola al mio sen, piansi e gemetti, Ma investimmi Ei di grazia generosa: Pesante croce! ma in serrarla al core Sentii che al cor serrava il mio Signore!

Anche , diritta, in piedi, appoggiata all'uscio, prima di lasciarlo aprire dal Galli, gli prese la mano, gliela strinse dolcemente, dolcemente premendola sul suo petto tepido, sotto la camicetta di battista.

Cercò, trovò la mano madida del convalescente, la strinse, l'accarezzò, si accarezzò tutta con essa ridendo, rabbrividendo, tenendola amorosa, premendola forte sul piccolo seno balzante, anelante.... Prendimi, prendimi!... Sono sola! Sono libera di me! Sono padrona di me! Voglio esser tua! Lo voglio io! Fammi morire.... morire tua.... Voglio.... voglio.... tua....

Bêtise.... Bêtise! grazie del complimento! borbottò il Casalbara stizzito. Io non ho mai commesso bêtises e ho sempre pensato molto prima di... agire! La Schönfeld sospirò; levò gli occhi al cielo. Mon Dieu! Mon Dieu! Poi gli prese una mano, l'affondò premendola sul petto abbondantissimo ma cedevole, e cominciò a guardarlo, a fissarlo, finchè gli occhi si inumidirono, si gonfiarono di lacrime.