United States or Ghana ? Vote for the TOP Country of the Week !


Aveva evocata la figura di suo marito: la persona slanciata coronata da una bella testa di poeta diceva lei due occhi neri come carboni, e dei capelli inanellati, neri e lucenti anch'essi. E le prime indimenticabili dolcezze del nuovo stato. A diciassette anni senza un timore, una cura, un pensiero: affrontando l'avvenire con la baldanzosa e spavalda sicurezza della giovinezza che ignora.

O Musa, o Diva: o mia Musa, o mia Diva, il tuo buon Mopso, il tuo devoto il tuo costante Mopso, il tuo sincero il tuo verace amante, il tuo fedel pastor il tuo poeta, vive egli, o Diva, caro e solo albergo de la sua vita? Ei vive, s'in te vive la memoria di lui, s'a l'alma sua dal petto amato non hai dato il bando.

Il problema è anche più complesso. L'arte, un tempo, non era soltanto scienza, ma anche religione. Il poeta, il sapiente e il sacerdote facevano tutt'uno.

Si cascò nella letteratura; io gli dissi tutta la Pentecoste del Manzoni, che lo fece andare in visibilio; egli a me una poesia del celebre Luis de Leon, poeta sacro del secolo decimosesto; e diventammo amici. Poi scese e si fermò per veder partire il treno, e alzando una mano in atto di paterna ammonizione, disse ancora una volta: "Cuidado!"

Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer si` forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a vita ci spense>>. Queste parole da lor ci fuor porte. Quand'io intesi quell'anime offense, china' il viso e tanto il tenni basso, fin che 'l poeta mi disse: <<Che pense?>>.

Ài tu finito, animale? O' letto in uno zibaldone che un poeta italiano

Io cominciai: «Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s’ell’ è possente, prima ch’a l’alto passo tu mi fidi. Tu dici che di Silvïo il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo andò, e fu sensibilmente. Però, se l’avversario d’ogne male cortese i fu, pensando l’alto effetto ch’uscir dovea di lui, e ’l chi e ’l quale

Tutti i personaggi sono oppressi dall'ossessione archeologica. Per Leonardo, la cosa è naturalissima: è invasato dall'idea di scoprire le tombe degli Atridi. Si capisce pure che un poeta come Alessandro, che ha voluto accompagnare l'amico nella difficile e nobile impresa, viva con l'immaginazione nel mondo mitologico di Omero e di Sofocle.

Il che del nostro poeta certo non avverrá; anzi, come noi veggiamo degli strumenti bellici avvenir, che, usandogli, piú chiari diventano ognora, cosí il suo nome, quanto piú sará stropicciato dal tempo, tanto piú chiaro e piú lucente diventerá.

Il suo stile è pastoso, la sua prosa calda, la sua penna duttile, il suo periodo limpido come un cristallo. Con qualche predilezione per la frase pariniana, rifugge dalle inversioni del poeta del Giorno, che svogliano il lettore. L'ingiustizia gli scalda il calamaio e gli fa produrre una prosa vigorosa, senza ridondanze e senza i plebeismi del Baretti. Con o senza collera egli non è mai volgare.