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La caduta totale del giorno non lo allontanava dal suo platano favorito; amava quel momento in cui gli ultimi chiarori si spengono, in cui le stelle vengono a scintillare l'una dopo l'altra nello spazio, e a riflettersi nello specchio delle acque; istante patetico e dolce, in cui l'anima delicata schiudesi ai più teneri sentimenti, alle contemplazioni più sublimi.

Valancourt le baciò la mano, e restarono immobili senza potersi allontanare. Emilia taceva, teneva gli occhi bassi, e quelli di Valancourt stavano fissi in lei. In quel punto, udirono camminare frettolosamente dietro al platano. La fanciulla, voltandosi, vide la signora Cheron; arrossì, e fu assalita da improvviso tremito; pure si alzò, e corse incontro alla zia.

Non siamo eccitati alla riflessione quando seduti all'ombra d'un gigantesco platano nella quieta campagna ammiriamo intorno a noi l'opera del Creatore? Insomma i piaceri estivi, quantunque meno chiassosi dei primaverili, ci tornano ciononostante graditi, perchè accompagnati dalla riflessione. *Dei piaceri in autunno.*

Ma pregoti, Triperuno mio, non t'incresca sotto l'ombra di quel platano corcarti, fin che io faccia la prova di alquanti versi con la cetra, da essere in questa sera da me recitati avanti la regina; e veramente assai averò che fare, se li quattro sonetti da lei richiesti aggradirla potranno.

Valancourt la condusse al platano ove per la prima volta avea ardito favellarle d'amore. La memoria de' dispiaceri sofferti poscia, delle sventure, de' pericoli susseguiti a quell'incontro, aumentò il sentimento dell'attuale loro felicit

Oppressa da tale rimembranza, lasciò il platano, ed appoggiandosi al muro del terrazzo, vide un gruppo di contadini che ballavano allegramente sulle rive della Garonna, la cui vasta estensione rifletteva gli ultimi raggi del . Qual doloroso contrasto per la povera Emilia, infelice e desolata!

Un gigantesco platano sorgeva a fianco della gradinata, ombreggiando quella specie di terrazzo per cui si entrava nella gran sala del pian nobile.

Con gli occhi fissi ai mille lumi lontani che lucevano fantasticamente attraverso le fronde del platano, ricordò che il domani avrebbe dovuto andare a far visita a la signora Rabbi. «Pap

Una sera tiepida e serena di primavera m'era sdraiato ai piedi del monte Liceo all'ombra d'un colossale platano, ed assorto come in estasi contemplava il tramonto che dava a questa regione un singolare ed incantevole aspetto. Lontano lontano la cima dei monti si confondeva coll'azzurro cielo e l'azzurra onda del golfo d'Arcadia scintillava agli ultimi bagliori del sole.

La fanciulla si avvicinò al platano favorito, ove Sant'Aubert sedeva spesso vicino a lei, e dove la sua tenera madre le aveva tante volte parlato delle delizie della vita futura; quante volte ben anco suo padre aveva trovato conforto nell'idea di una eterna riunione!