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Ma dopo aver parlato col biondo Arturo, entrava anche meno nei disegni del gesuita di metter fuori le dugento lire. La pigione era stata pagata; Arturo, ne il padre Bonaventura, per quanto si stillassero il cervello, potevano indovinare donde fosse caduta a Lorenzo Salvani quella pioggia di Danae. Degli apparecchi che fece la contessa Cisneri per andare ad una festa da ballo.

Se mi fossi aperto a lei, chi sa? Ma il proverbio dice: fidarsi è bene, e non fidarsi è meglio. Pasquale, qui ci vuol giudizio, se no.... Un anno per l'altro, qui si busca un trecento lire; pigione di casa e bottega. Dunque, io dico, un occhio al lesso e l'altro all'arrosto....

Ebbene gli era a codestui che il povero Vanardi doveva duecento cinquanta lire di pigione. E meno male fosse stato quello il solo suo debito! E lascio stare il macellaio, il venditore di vino al minuto e tutti gli altri creditori, che se volessi annoverarli un per uno farei una rassegna lunga e noiosa, come quella degli eroi combattenti in un'epopea che si rispetta.

Sarebbe stato un disastro per la povera donna, che, pagata la pigione del suo quartierino, calcolava su quattrocento lire circa, per vivere tutto l'anno. Lei abitava un bugigattolo mezzo buio, con una cucinetta buia del tutto, nella quale l'unico fuoco che s'accendeva era la fiammella a spirito della macchina da caffè. Le sole camere chiare erano quelle che affittava.

Lo credo, e appunto per ciò m'è venuto in mente di aprirmene con voi. Si tratta dei miei padroni, i quali tuttavia non sanno nulla di ciò che vorrei fare per essi. Hanno fatto tanto bene a me, che se potessi farne a loro, mi parrebbe di restar sempre da meno. Insomma, per farvela breve, da due mesi si è debitori della pigione al padrone di casa.

La Gilda guardò meravigliata suo zio, per sincerarsi a' suoi atti se parlasse da senno, o non avesse per avventura dato il cervello a pigione. L'aria d'importanza ond'era impresso il volto di mastro Bernardo, faceva somigliare il bravo ostiere soldato ad uno del suoi tacchini, ingrassati pel Natale, quando gli faceano la ruota sull'aia.

Alle strette, disse egli, dopo aver meditato un pezzo, ho parlato a fin di bene. Il Bello è dei nostri, sta come pane e cacio con tutti gli amici, e pel signor Lorenzo si butterebbe nel fuoco. Che male c'è a dirgli come stanno le cose? Oggi intanto avrò i denari della pigione. To', se non avessi cantato, i fringuelli non sarebbero calati.

Antonio chinava rassegnatamente il capo ed usciva; finchè si stancò della monotona ripetizione di questa scena muta, e non ci venne più. Però, di quando in quando, nelle occasioni solenni dell'anno, al Natale, alle tremende epoche in cui si ha da pagar la pigione, venivano al pittore certi soccorsi anonimi, ch'egli sapeva indovinar molto bene da che mano partissero.

PANURGO. Anzi a te starebbono buoni questi duo luoghi, accioché quando l'uno ti fosse venuto a noia, mutassi nell'altro fresco e senza pagar pigione. PELAMATTI. Poiché aspettavate me, come mi chiamo? PANURGO. Malaventura. PELAMATTI. Mala ventura arei da vero, se te le dessi. Io mi chiamo Pelamatti. PANURGO. Tu ti chiami cosí, per scherzo, Pelamatti, perché poco pelo metti in barba.

Erano ottanta lire al mese che egli perdeva in un tratto. Ora, come avrebbe egli potuto, non che pagar la pigione, provvedere ai bisogni quotidiani di casa?