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Giammai il corso storico esercitò sopra un individuo più crudele ironia: colui che aveva negato al Piemonte di diventare Italia, associandosi colle maggiori nazioni nella guerra contro la Russia, dovette vecchio spingere l'Italia in Africa associandola alle grandi potenze mondiali.

Un bel giorno, che è, che non è, quel piccolo Piemonte osava mandare ventimila uomini a combattere nella Crimea, accanto agli eserciti di Francia e d'Inghilterra. Le condizioni d'Europa incominciavano a chiarirsi: Francia e Inghilterra da un lato; Austria e Stati minori della Germania dall'altro. Si metteva da questo anche la Russia? Dall'altro si aggiungeva la Turchia.

Tutti in compagnia dell'Austria, loro naturale sostegno, studiarono di opporsi al torrente delle nuove idee. Il re di Piemonte cercò d'impedire il passo delle Alpi ai repubblicani francesi: vinto e minacciato anche dal popolo, fuggì in Sardegna; il papa fu fatto prigioniero e il re di Napoli riparò in Sicilia.

Garibaldi applaudì alla proposta e diede senza restrizione la sua adesione; e lieto che ormai la guerra dell'indipendenza era davvero imminente, si ridusse di nuovo nella sua isola di Caprera. Ma l'accalcarsi crescente dei volontari in Piemonte, consigliò il Conte di Cavour di pensare ad altro mezzo per potere più efficacemente trar profitto di Garibaldi.

Nacque in Piemonte, e presso il Po, l

"Un gran vuoto," ripetè l'albergatore; "la patria non si dimentica mai... Di che provincia è lei, signore?" "Della Liguria. E lei?" "Del Piemonte. Liguria! Piemonte! Lombardia! Quelli son paesi!"

E poi, quel piccolo Piemonte, che pochi anni addietro aveva dovuto rimettere la spada nel fodero, che aveva dovuto ricevere entro le mura di Alessandria un presidio nemico, sentendo suonare dalla sua musica schernitrice l'inno dei Fratelli d'Italia, quel piccolo Piemonte aveva sollecitamente provveduto a riordinare l'esercito.

La vista dell'alpi le parve bella come non l'aveva vista mai. Oh! quel Monviso, che sembra il faro del Piemonte, e pare sempre vicinissimo da qualunque parte lo si scopra; quel Monviso come torreggiava sublime nella luce del sole, che andava sotto! Come appariva più cupo il solco, che ha nel fianco, e da lungi somiglia a una crepa, ed è invece una fondura ampia, selvosa e sonante di molte acque!

La direzione dell'assedio fu affidata al Duca di Genova, il quale aveva sotto i suoi ordini il generale Chiodo del Genio e il generale Rossi dell'artiglieria; ai lavori d'assedio e a cingere la piazza furono destinate le brigate Piemonte e Pinerolo con Federici generale di divisione, Bes e Manno brigadieri.

Il quale morto poi senza figliuoli , e cosí spenta in lui l'antica schiatta d'Aragona, disputossi la successione e passò a Ferdinando principe di Castiglia . Non ci possiam fermare a tutti questi, mediocri per e per potenza, e che, tranne alcune contese e piccole guerre con gli Angioini di Napoli, non importarono nelle vicende d'Italia. Piemonte. Casa Savoia.