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Margherita si calò giù pian pianino, prese la nuova Lilì che giaceva ai suoi piedi, le riannodò intorno alla vita un nastro bianco rosso e verde che s'era sciolto e si mise a canticchiare Tre colori, tre colori, ecc., ecc.

Fecero alla morra chi dovesse cominciare: «Questo è giuoco da facchini, bifolchi e guardaporci», dice Giordano Bruno. Toccò a gettare i dadi per primo a Don Melchiorre, in secondo luogo a Re Baldassarre, in terzo all'autocrate d'Antibo. Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e finalmente li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.

Capì che cercava qualche indizio, una data, per sapere quanto mancasse ancora a quel giorno. Fra tre settimane, soggiunse pianino, con un filo di voce, ma con un'intonazione ben chiara, penetrante. Pietro rimase immobile, ma la sua faccia affondata nel guanciale diventò più bianca, più contratta: gli occhi ebbero un tremolìo lucente.... poi si voltò di colpo e scoppiò in singhiozzi. Ah!

Eleonora non avea voluto vederlo, quantunque, anche per ciò, il cavaliere le avesse fatto una scenata terribile. Ma infine, chi è questo cavalier Cantasirena? strillò il Casalbara colla vocetta aspra. È suo padre? È suo zio? È il suo tutore? Cos'è? Son oncle, je crois, par son père: e soggiunse pianino, parlandogli all'orecchio: et je crois son père.... par sa mère!

Appena il Casalbara fu entrato, stretto nel lungo soprabito, tutto profumato, lucente e biondo, l'uscio fu richiuso pianino pianino.... per non farsi sentire di l

Allora che cosa, tormentatore? Perchè sei così fredda?... Perchè mi tieni lontano? Ci sarò lontano, domani, a quest'ora... Nonostante il divieto, le si riavvicinò pian pianino e le susurrò nell'orecchio: Col corpo, non con lo spirito... Nell'ampio mare non vedrò che la tua immagine, non sentirò che la tua voce, non ricorderò che questi giorni di paradiso... Penserai a me?

Tutti parlavano pianino per un riguardo alla miss che cantava: quella gente, sempre così vicina alle stelle, si moveva senza far rumore, come avesse le ali; il bisbigliare sommesso pareva un soffio, uno stormir di fronde: i sorrisi erano brevi e muti, frenati dal sussiego.

Finalmente si arrischiò a spingere pian pianino uno sguardo innanzi a , facendolo strisciare sui fogli, e vide... Quello che vide, se non gli ridonò la baldanza, almeno gli fe' rialzare il capo del tutto: vide Ernesta sorridente e l'amabile cuginetta che chinava gli occhi pudibondi a terra e si faceva rossa rossa uno spettacolo da tentare un pittore d'idillii.

Essa lo chiamò con un accenno del capo, e poi chiuse l'uscio pianino, trattenendo il respiro per non farsi sentir di fuori. La cameretta in quella penombra del crepuscolo era rischiarata appena dal fanale della strada, che stava proprio di faccia alla finestra. Vuoi i miei capelli?... L'altro, guardandola, tremava, respirava ansante. Prendili, sono tuoi.

Avanzai piano pianino rasente il muro e venni ad appostarmi.