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Ciononpertanto, se mancassero davvero i mezzi di allevare, secondo il proprio stato, una numerosissima prole, Sanchez l. 19, disp. 25, n. 3, e molti altri, reputano lecito il ricusare il debito coniugale, semprechè non vi abbia pericolo d'incontinenza; ma siccome il coniuge che nega in questo caso il debito non può mai con certezza sapere se il conjuge che lo domanda possa incorrere nel pericolo d'incontinenza, così il confessore deve raramente permettere che sotto questo pretesto si neghi il debito conjugale.

La patria è in pericolo, umiliata, vilipesa, i volontari accorrono da ogni parte della penisola, un solo capace di portar le armi deve mancare. Il nemico è battuto, il pericolo scomparso, il volontario torna al suo focolare a lavorare al suo campo o ad attendere ad altre occupazioni che devono fruttargli la sussistenza.

Queste o fatte ragioni convalidava col venire tratto tratto, in vista tutto pieno di compassione, stimolando la gelosia del Pusterla nel dipingere il pericolo in cui si trovava l'onest

Pensava: Una buona cura dietetica, un cambiamento assoluto di vita, qualche rivulsivo varrebbero ad allontanare il pericolo. Guarirlo, impossibile; ma prolungargli resistenza chi sa per quanti anni, ... Ma egli non mi crederebbe, mi darebbe retta, farebbe peggio... È lui che sel vuole... Ciascuno è padrone della sua vita... Faccia a suo senno.

Due compagnie di gendarmi, una a piedi, l'altra a cavallo, condussero l'antico principe dei briganti in Roma. Il governo avrebbe bensì desiderato ch'ei viaggiasse la notte ma di notte v'era pericolo di fuga o di rapimento perché i vecchi compagni di Gasparo non erano ancor morti.

48 Lurcanio in questo mezzo dubitando che 'l fratello a pericolo non vada, o come è pur commun disio, cercando di spiar sempre ciò che ad altri accada; l'era pian pian venuto seguitando, tenendo l'ombre e la più oscura strada: e a men di dieci passi a lui discosto, nel medesimo ostel s'era riposto.

La Ginevra che, spaventata, si aspettava di udire dalla bocca del Palavicino qualche grave pericolo che riguardasse lui particolarmente, fu sollevata un poco quando l'udì parlare di una comune sventura. Egli è naturale che le cose risguardanti un fatto generale ci colpiscano meno immediatamente di ciò che batte dappresso le nostre private affezioni; però la Ginevra, abbandonandosi ancora alle prime esaltazioni, si gettò a sedere accanto al Palavicino, godendo quasi nell'intrattenerlo a discorrere di quelle pubbliche calamit

Il marchese s'accontentò di sorridere e di crollare il capo. La signora Eugenia invece non stette zitta: No, no, per te non c'è questo pericolo! Io non ti dicevo altro se non che non bisognava lasciarlo andar in mano degli strozzini. Brava! Perchè non dici addirittura che sono stato io a metterlo in mano degli strozzini?

Ma se anche fossi stato meno sbercia di quel che sono, credo che non mi sarei cavato con le mani mie dal pericolo di stamane, perchè non ero più in tempo di seguire il consiglio di Galatea.

Cajetano e Azor insegnavano che i balli non dovevansi proibire nei giorni domenicali e festivi, perchè essi non erano infine che segni di letizia, e perchè specialmente se fatti sotto la sorveglianza del pubblico, non implicavano alcun pericolo; di più, perchè essi aprivano l'adito a matrimonii, e perchè, specialmente nelle campagne, tolto questo svago, si correva incontro a un maggior pericolo, a quello cioè dell'oziosit