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Si mangiava bene però nel magazzino del burattinaio. Ogni sera il teatrino, com'egli lo chiamava, era affollato di spettatori; il sabato e la domenica, due infornate. Posti da cinque soldi, con seggiole, pei cavalieri: posti da tre soldi con panche, per la maestranza, posti da un soldo, in piedi, per la marmaglia. Non avevano altro svago in quel paesetto, e don Carmelo era molto bravo nell'arte sua. Repertorio svariatissimo: tutta la serie delle imprese dei Cavalieri della Tavola Rotonda, tutte le commedie e le farse dove Pulcinella, Tartaglia e Peppe-Nappa e Peppe-Nino facevano smascellare dalle risa.... Per ciò si mangiava bene a colazione e a desinare. Don Carmelo si dilettava anche di cucina, e Cardello ingrassava a vista d'occhio con quei piattoni colmi di spaghetti col pomodoro che egli stentava a finire, con certe fette di carne che non aveva mai viste neppur da lontano e col vino che don Carmelo lo costringeva a bere, dicendogli: Giù! Trac

Ma la madre Abadessa dice che l'opera è invenzione del demonio fece Cardello, che all'idea di dover rifare le buffonate di Peppe-Nappa e di Tartaglia davanti a quell'uditorio temeva d'impappinarsi e di sentirsi morire le parole in gola. L'Abadessa chi sa che cosa s'immagina! Quel che fa ridere non è peccato.

E Colombina, e Tartaglia, e Peppe-Nappa, e il Mago, e il Drago, con la lingua rossa e gli occhi rossi, che muove la coda. Da ? Da . Sono gi

Ma in quel maledetto paesaccio dov'erano disgraziatamente capitati, gli zotici spettatori ridevano , ma non applaudivano, non chiamavano fuori Peppe-Nappa e Peppe-Nino; e questo teneva di cattivo umore Cardello che avea consigliato più volte al padrone: Andiamo via! Cerchiamo un'altra piazza!

Il signor Decano preparava nella stanza da studio le prediche e i sermoni da fare tutte le domeniche alle monache di Santa Chiara; e lui, nell'anticamera, per ingannare l'ozio, si metteva a ripetere sottovoce le parti di Peppe-Nappa, di Tartaglia, di Pulcinella, di Colombina, facendo da burattino, gesticolando, sgambettando, dimenticando talvolta che il padrone poteva udirlo, e sgridarlo se lo sorprendeva in quel giuoco.

Pulcinella, Tartaglia, Peppe-Nappa lo facevano ridere; ma quando vide venir fuori il Mago che operava le incantagioni per cui le persone non si riconoscevano più l'una l'altra, e Pulcinella abbracciava Tartaglia credendo di abbracciare Colombina, e Colombina abbracciava un paracarro credendo di fare le sue confidenze a Pulcinella; e poi, quando venne fuori il drago che buttava fiammate e fumo dalla bocca e voleva mangiarsi tutti vivi vivi, il povero Cardello cominciò a tremare dalla paura, e si sentì salire le lagrime agli occhi.

Cardello, vedendo il viso rabbuiato e gli occhi torvi dell'Orso peloso indugiava, per non lasciare donna Lia sola con lui. Quel peggioramento della bambina capitava proprio in mal punto. Con che animo la disgraziata avrebbe potuto far la parte di Colombina quella sera, se lui stesso prevedeva di non saper dire due parole per conto di Peppe-Nappa e di Peppe-Nino?

Ecco, Pulcinella passeggia.... Buon giorno! E move la mano così, per salutare.... Ecco: Pulcinella deve dare un calcio nel sedere a Peppe-Nappa.... Si fa così... Hai capito? Ora eseguisci tu... Buon giorno!... Ma no! Così, da' un calcio.... Bravo!.... E non bisogna tenere il fantoccio per aria, se no si mette a girare... Bravo!.. Così!...