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Io le parlavo guardandola fissamente. Come più la guardavo, più mi sentivo turbare; ed ella certo doveva leggere nel mio sguardo, perché l'inquietudine in lei si fece palese. Io pensai con un'acuta ansiet

Pensai: "Ora piange. Quanto tempo è passato? Un minuto, forse; pure un minuto. Baster

Ogni dubbio era scomparso oramai. Dalla penombra del cembalo dove si era posto vidi sorgere in Lui un desiderio soave di comunione che aveva qualche cosa di toccante nella maschia fierezza di quell'anima. Pensai allora: Una donna Emma od un'altra verr

Io pensai più volte con animo pacato a quell'antipatia che una comunione d'affetti fa spesso nascere fra due cuori egualmente buoni, egualmente dolci e sereni; a quella gelosia che la generosit

Ma non m'indugiai in quella pena, perché subito pensai che Giuliana aveva bisogno di soccorso. Ah, Tullio, Tullio, non è possibile.... Taci, taci, se tu mi ami, Giuliana. Taci; ti prego. Io la supplicavo, con la voce, col gesto.

Allora mi decisi di abbandonarlo sulla via per non distrarlo dalla ricerca del suo padrone, e presi un sentiero che salendo in fianco alla strada s'inerpicava sulla montagna; ma egli mi seguì tranquillamente; mi arrestai a contemplarlo, e pensai: esso è solo al mondo, povero cane, e il suo istinto lo spinge a trovarsi un compagno. Era più brutto che bello, ma aveva due occhi umani pieni di bont

"Ormai il nodo è reciso, pensai fra me e me; quando due persone che siedono alla stessa panca e che non hanno aspetto da galuppi e sbirciava di nascosto il vecchio per accertarmi proprio che non lo adulassi si hanno ricambiato due volte il sorriso, non è mezzo a stare in forse la natura ha guadagnato la partita.

FULVIA. Ben ricordi. El gran disio d'esser con Lidio in modo mi accecò che piú oltre non pensai. Ma dimmi, Fessenio caro: hai trovato Lidio mio? FESSENIO. Corre il sangue ov'è la percossa. Ho. FULVIA. ? FESSENIO. . FULVIA. Be', Fessenio mio: che dice? Dimmi. FESSENIO. Non partirá cosí presto. FULVIA. Doh Dio! Quando potrò io parlar seco?

Per via pensai al modo con cui Raimondo mi avea accolto, al modo con cui mi avea parlato, alla natura del suo dolore che erami parso avesse dell'amarezza, e credetti di vedere in tutto ciò un mistero, e che la sola morte di Clelia avesse dovuto affliggerlo, non dirò meno intensamente, ma in un modo diverso.

«A quelle somme altezze, ed in quelle supreme circostanze, ebbi un'audacia che non avrei avuta mai nella vita d'ogni giorno. Pensai a quello straniero che parlava soltanto il tedesco, e scendeva gi