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«Egli girò lo sguardo intorno lentamente per godere della stupefazione che era certo d'aver suscitata in noi, poi, pavoneggiandosi nella sua eloquenza, cominciò a divagare sui selvaggi dell'America del Sud, sulle loro freccie, che traversano l'etra a volo, e vanno a colpire il pennuto volante presso le nubi, il fiero bisonte nei labirinti della foresta, e lo piombano fulminato al suolo.

Bebè, pavoneggiandosi in un vestito bianco con due fiocchi color di rosa sulle spalle, dava segni manifesti di voler scendere in terra, di voler provare i suoi piccoli passi nelle viottole del giardino di Piazza Carlo Felice ove altri bimbi correvano e saltellavano; ma la madre l'ammoniva a esser buona, e riserbar tutte le sue prodezze a quando avrebbe visto il suo pap

Allo Svarzi, che le fu tosto vicino, come di solito, parlò ridendo, celando l'ironia sotto la frase improntata a leggerezza, mascherando le punture, le piccole insolenze con la leggiadria dello spirito acuto e garbato. Così insolitamente tollerato, lo Svarzi andava in solluchero; gli lucevano gli occhietti stupidi, si impettiva, rimbeccava con freddure, pavoneggiandosi.

Una donna assisteva a quell'arrivo impensato: Clarice Teobaldi, la quale, pavoneggiandosi nell'abito troppo corto alla Pompadour, passeggiava avanti all'albergo, per farsi ammirare da alcuni pescatori, che la guardavano con ironia mal celata. Loredana si volse, vide la Teobaldi e sorrise. È tornata in carrozza? disse l'altra, sorridendo a sua volta. Credevo fosse arrivato il signor conte.

Alcuni giovinetti di primo pelo, poco gelosi di lui, discorrevano fra loro a mezza voce, ridendosi forse delle sue pretensioni alle galanterie, e l'un l'altro da capo a piedi pavoneggiandosi con disinvoltura, occhieggiando e scambiando bei motti, nel gergo alla moda.

Quel mese e cinque giorni passati a Milano lo circondavano di gloria, come l'aureola dei Santi, ed egli passava la vita, in un ozio senza riposo, bellimbusto davanti alla farmacia e al caffè, giocatore ammanierato e pieno di mentita sbadataggine al tavolino delle carte, annoiato e contento, sbadigliando e pavoneggiandosi, capace di parlare dall'alto al basso anche col re, se lo avesse incontrato, e lasciando sempre nel discorso una filza di sottintesi che davano a pensare agli ingenui suoi compaesani chi sa quanti romanzi pieni di tragiche e sentimentali vicende... tutte nel giro di quel mese e di quei cinque giorni.

Tutta la pagina senza un errore..... E gesticolava pavoneggiandosi come se credesse realmente di averlo fatto lui quel lavoro. Oh! Oh! esclamò il babbo. Dio ti benedica, figlio mio. Dio ti benedica! E mise un gran sospiro di sollievo, e si rasserenò tutto, poi stese la mano traverso la tavola, e disse: Via, diamoci una buona stretta di mano come due amici.

Egli, pavoneggiandosi nella zimarra nuova, sulla cavalla di don Alessio la quale procedeva all'ambio, non avendo più nulla del vecchio mariuolo ch'era un tempo, ebbe una parolina dolce per tutti, distribuì gran strette di mano e qualche inchino, mantenne anche un contegno serio con Castrense, divenuto un giovane d'importanza anche lui, dacchè al 60 aveva aiutato i compagni a mettere la bandiera tricolore sul campanile.

Mastro Pasquale mise il pollice nel giro del panciotto nuovo, e rispose pavoneggiandosi: Vedrete non solo, ma toccherete anche con mano. Ci trovate a ridire? Oh, no. Dunque?... Ebbene.... se mia figlia vi vuole ancora.... questa volta troverete la porta aperta, disse il vecchio ridendo. E posò le doghe. Questo è parlare approvò il cugino Santo.

Così brutto, così goffo, con quelle gambette storte e le unghie nere! esclamò Nora ridendo, saltellando, tornando tutta allegra. Certo.... non può dirsi un Adone! esclamò l'altro, soddisfatto, pavoneggiandosi nella persona alta e ancora elegante.