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Fu a Parigi, in quei cinque mesi di vita condivisa, in mezzo alle agitazioni dell'arte e della politica, che io ebbi campo di ammirare i molteplici talenti del Rota, come anche i suoi nobili slanci patriottici. Era un italiano come pochi ve ne hanno. Con quel suo temperamento vulcanico egli era moderato. Amava l'Italia come un giovane di diciotto anni; ma era questa la sola passione colla quale egli era in grado di ragionare e di discutere. I suoi giudizi sugli uomini e sugli avvenimenti politici dell'epoca erano improntati da un buon senso che faceva stupire. Dopo le controversie al teatro dell'Opera, egli aveva perduto la protezione del ministro Fould e di altri personaggi influentissimi che in sulle prime gli si erano mostrati benevoli. Non restavagli che un solo amico, un solo difensore, e questi era uno sfegatato legittimista, il Conte di Monguyon, gran dilettante di teatri e amico intimo del Conte di Morny. Noi ci recavamo ogni mattina a visitare quel benevolo personaggio nel suo vecchio palazzo al sobborgo San Germano, e l

Dopo il pasto, in mezzo alla universale letizia si fecero brindisi, si cantarono inni patriottici e sino il piccolo John riscaldato dal calore della festa volle regalare i suoi amici coi patriottici e simpatici canti della tua terra: il "God save the Queen" ed il "Rule Britannia" . Dio salvi la Regina e Britannia regge le onde.

Queste cifre sono officiali; ma vanno controllate medesimamente che quelle del censimento del 1774, nel quale per un malinteso interesse delle loro chiese, i parroci fecero riveli per 216,000 anime, compresi i sobborghi di S. Lucia e di S. Teresa, dei Colli e di Bagheria, ed esclusi 6000 ecclesiastici: rivelo così sorprendente da eccitare i patriottici ardori del Villabianca, che esclamava: «Faccia Dio onnipotente colla sua infinita beneficenza portare avanti siffatto aumento costantemente nell’avvenire, e un anno miglior dall’altro, a gloria del suo servizio ed a vantaggio di essa metropoli!». Così i parroci potevano di buona fede nel 1774 far credere al loro ordinario, Monsignor Filangeri, stragrande il numero delle anime commesse alle loro cure; e nel 1798, forse accortisi dell’errore di ventiquattr’anni prima, o forse insospettiti della fiscalit

Il concetto, non raccolto allora da nessuno, neanche dal Re, al quale veniva manifestato, doveva più tardi con altezza d’intendimenti patriottici esser tradotto in pratica dal Principe di Castelnuovo; concetto ragionevole, giacchè molti dei proprietari di grandi territorî non avevano essi stessi idea esatta, compiuta di quel che occorresse per migliorare i campi senza perder di vista la classe minuta che vi sudava.

Io non posso insistere di più sopra un argomento così delicato come le relazioni di Alessandro Manzoni con Enrichetta Blondel; ma parmi che un rimorso gentile dell'Autore verso la sua compagna che egli potè forse turbare co' suoi ardimenti patriottici o con alcun'altra sua imprudenza, abbia fatto parlare Ermengarda in quel modo straordinariamente appassionato, e che la dedica solenne dell'Adelchi alla sua compagna sia stata come una pubblica riparazione di qualche segreta lacrima domestica.

Non saprei dirlo davvero, ma è un fatto che un uomo che si trova in una situazione eccezionale, prova un refrigerio, stuonando un'arietta; i ragazzi che hanno paura a andar soli in una stanza canticchiano, i poveri coscritti cercano alle canzoni montagnole, e ai patriottici inni quel coraggio che invano cercherebbero al cuore.

Intanto nelle apparenze della sua vita nulla era mutato malgrado la rivoluzione che gli si allargava nella coscienza. La sua religione invece di contraddirli si accresceva di quegli atti patriottici.

Alla fine di settembre il Lazio offriva uno strano e comico aspetto. Mentre lo Stato Pontificio si preparava a contrastare con tutte le sue forze l'occupazione di Roma e di tutto il territorio, ai confini facevano le loro evoluzioni da 10 a 20,000 soldati italiani, in una attitudine equivoca e misteriosa, che avrebbero dovuto tener lontano dai confini le schiere volontarie, ma, viceversa, le lasciavano palesemente entrare e uscire, mentre essi stessi cantavano inni patriottici, col ritornello: «Andremo a Roma Santa». Stavano, coll'arme al piede, a guardare tranquillamente centinaia di camicie rosse, divise in piccole bande, aggirarsi intorno ai confini, ardendo dal desiderio di irrompere nella regione pontificia, mentre il loro duce, il capo del movimento, il cui nome era da solo un grido di guerra, era ancora relegato sullo scoglio di Caprera. Intorno a quest'isola incrociavano sette legni da guerra italiani, come gi

Così la tirannide si spegneva, o rimetteva della sua ferocia in quegli alpestri confini. Il monte Cimone non conosceva impiegati ducali, e i suoi echi potevano liberamente ripetere le note degli inni patriottici. Il conte Gino gustò molto quella musica.

Una folla di popolo accorsa per invaderlo è stata ricevuta a fucilate. Parecchi feriti furono ricoverati nelle case; fra gli altri un giovanetto che marciò quindici giorni coi soldati. Il popolo è furente. Si corre a chiamare i bersaglieri. Due battaglioni arrivano sulla piazza, ai piedi della scala. I pontifici, al primo vederli, cessano di tirare; ma restano in atto di resistere. Una specie di barricata di materasse è stata costrutta in alto. L'assalirla di viva forza potrebbe costar molte vittime; s'indugia, forse gli zuavi s'arrenderanno, si dice che hanno paura dell'ira popolare. Tutte le strade che circondano il Campidoglio sono piene di gente armata che sventola bandiere tricolori e canta inni patriottici. Intanto ai bersaglieri che attendono sulla piazza son portati in gran copia vini, liquori, sigari, biscotti. La moltitudine va crescendo, cresce lo strepito. Qualcuno, forse un parlamentario, è salito sul Campidoglio. Parecchi ufficiali lo seguono. La folla, dal basso, guarda con grande ansiet