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Arrivato a Venezia con altri viaggiatori, le parole scambiate con l'ufficiale, che riceveva i passaporti, gli atti d'ossequio e di deferenza degl'impiegati subalterni, richiamarono l'attenzione su di lui. All'albergo dove andò ad alloggiare si trovava un fiorentino, che lo riconobbe. Subito si seppe che un alto impiegato della polizia del Granduca di Toscana era giunto nella citt

Le dite dunque: Madama, vorrei sapere vita e morte del signore o della signora Tal dei Tali. Direte il nome se vi piace, basta alla cosa d'indicar la persona. Ovvero, le direte: Vorrei sapere come il signore o la signora So-and-So come dicono gl'inglesi passa il suo tempo. Date quindi l'indirizzo ed il segnalamento esatto, più esatto che all'uffizio dei passaporti, e pagate. Quanto?

Mentre lo spirito di vertigine agitava cosí le teste milanesi, li conti Guicciardi e Castiglioni si trovavano ancora in Mantova, ove si erano recati per prendere le credenziali del Principe ed i passaporti dal F. M. Conte di Bellegarde e per recarsi indi a Parigi per la via piú sicura di Baviera, via che prima di essi avevano tenuta li deputati dell'armata, i generali Fontanelli e Bertoletti. Seppero eglino appena quanto era avvenuto di disgustoso nella capitale, che subito si restituirono ad essa, tuttoché non richiamati da alcuna lettera, da alcun avviso officiale. Avevano gi

Non glielo nego, ma sapesse le rimostranze della questura... Ebbene: su noi può fidare, noi non la comprometteremo... ci dia l'imbarco... lei vede lo scopo pel quale partiamo... Si provvedano dei loro passaporti... Se non gli vogliono dare.

I Triumviri risegnarono l'ufficio, il Mazzini di più volle depositare presso l'Assemblea una sua protesta dove dopo deplorata cotesta risoluzione, e detto che non mai per lui sarebbe stata eseguita, la rampognava di essere venuta meno al suo mandato per colpa o no, ma di sicuro per debolezza; quindi salutato, e confortato il popolo se ne rimase unico dei Triumviri, e dei Deputati in Roma una settimana dopo entrati i Francesi passeggiando quotidianamente per le vie più popolate; partiva compiacendo alla ressa benevola di Giulia Modena, e della straniera Mongenei Zuller; passaporti, salvocondotti ei non possedeva, come perpetuamente bugiardo scrissero gli avversari suoi, senza passaporto fu accolto sopra il piroscafo il Corriere Corso comandato dal capitano Cambiaso, senza passaporto sbarcò a Marsiglia, donde senza patire molestia attraversata la Francia si ridusse in Isvizzera.

Conte Senatore Testi, incaricato del portafoglio delle relazioni estere, rilasciare credenziali nelle solite forme, si è supplito colla qui unita lettera di credito per il signor Principe di Metternich, ministro di Stato di S. M. l'Imperatore d'Austria, Re d'Ungheria e di Boemia; i signori deputati si recheranno in Mantova per ricevere da S. A. I. il Principe Viceré i necessari passaporti e lettere di credito presso gli altri sovrani alleati.

altrimenti avrebbesi potuto fare, perché senza la preventiva adesione del sullodato signor maresciallo, e senza i suoi passaporti regolari non avrebbe la deputazione potuto attraversare i posti delle armate coalizzate, e corso avrebbero rischio di non giungere troppo tardi al luogo di sua missione.

Sdegno discutere con voi intorno a ciò che esigete dall'Inghilterra rispetto ai proscritti. Io sono esule e vostro nemico; mi abbasso a ragionare su quanto io riguardo mio diritto e dovere, con un potere tirannico. Potendo, lo abbatto. Le mie parole potrebbero essere fraintese come volte a difendermi, ed io rifuggo dal possibile orrore. Qualunque legge sia fatta a nostro riguardo, m'è eguale; giusta, l'accetto; ingiusta, mi assumo di violarla, che che ne avvenga. Il nostro è stato di guerra. Noi nol scegliemmo: ci fu e ci è tuttora imposto. La tirannide ci ha tolto la patria; non vi è potere che ci protegga; non sono per noi passaporti, non leggi alle quali appellarci, giustizia sulla terra, se non quando possiamo imporla noi stessi. In tutto il Continente, solo perchè repubblicani, o sostenitori della nostra bandiera nazionale, noi siamo dichiarati sospetti, e come tali imprigionati, confinati, privi di ogni possibilit

Scendo e vado di corsa in via Grande, ove avevo l'appuntamento a Livorno; il Consolato Francese doveva darci modo di pervenire sicuramente a Marsiglia; chè la questura Livornese, diretta dal celebre Bolis stava con tanto d'occhi sgranati, affinchè nessuno salisse sui vapori francesi, importunando e viaggiatori, e marinari, e facchini di porto, fino a tanto che questi non avessero dati schiarimenti più che lampanti sull'esser loro, o sulle faccende che li facevano stare sul mare; anche muniti di biglietto, si correva rischio di esser mandati e con cattivo garbo, di dove si era venuti, e i passaporti non si volevano più concedere ad alcuno.