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I medici di campagna hanno talvolta delle benefiche audacie di questo genere. La sera stessa, la Contessa riceveva una lettera del suo notaio, che, per un affare urgentissimo, la richiamava a casa. E, caso singolare, la Garbi aveva notizie non troppo buone di sua madre. Due partenze furono dunque annunziate per l'indomani.

Dunque, voi mi amate? Avrei voluto voir ça, che non me lo aveste detto, dopo un mese che prendiamo posto alla stessa table d'hôte e che vediamo, dalla stessa terrazza, arrivare e partire diciotto treni il giorno oltre i facoltativi. Li avete contati? Io . Ecco qua: treni omnibus alle 7 e 5, 8 e 5, 12 e 35, 3 e 20, 6 e 40, 9 e 25; diretti alle 10 e alle 5 e 25, misto alle 7 e 40. Questo per gli arrivi. Quanto alle partenze... brisons l

Sono i principii, i rudimenti del mestiere. Mestiere!... osservò il signor Borgnetti, impermalito. Bene, dica sacerdozio e mi lasci tranquillo. Io le ripeto che certe cose si debbono sapere. Perchè, poi, succede che.... Che cosa? A buon conto, da una settimana in qua non è venuto un forestiero che abbia dato sospetto di nulla. E quanto a partenze, nessuno si è mosso di qui. Nessuno!

Lorenzo ferraio era, dopo Gedeone, il più entusiasta per l'orologio magnifico; egli, che aveva l'incarico di custodir quello del campanile, veniva ogni mattina ed ogni sera a consultarlo su l'ora precisa e ben si può asserire che tutte le operazioni, i contratti, le partenze e financo le messe del paese, erano stabilite e quasi dominate dagli occhi di Guglielmo Tell.

La servetta si chinò, sospirando, e la raccolse. Che gli devo dire? Che voglio subito la risposta. E... se è vero... Se è vero?... Se è vero quello che si dice... Che volete la risposta a quello che gli avete scritto e se è vero quello che si dice. Così. Ora va. Ti ricordi? Alle partenze. Chiamalo fuori dell'ufficio.

Senti, un favore da niente... Ascolta bene. Tu devi andare da Enrico... Alla ferrovia... Alle partenze, lo sai, dove si prendono i biglietti... La signorina frugava sotto l'origliere. Lo farai chiamare e gli darai questa lettera. Nella penombra la busta della lettera biancheggiava. Milia ritrasse le mani. Non vuoi? Non vuoi andare?...

Delle ore intere egli se ne stava a sedere davanti a quella finestretta, divertendosi come un bambino a osservar col binocolo il traffico del porto, gli arrivi e le partenze de' velieri, od i vapori che passavan lontani impennacchiati di fumo: una cosa che inteneriva!

Ella mise il suo braccio sotto quello di lui: si appoggiava lievemente. Non potea dirgli nulla: ma vi era nei suoi occhi, nella sottile mano guantata, in ogni movimento della persona tanta femminile tenerezza, una così affettuosa domanda di perdono che egli dovette intenderla, in tutta la sua manifestazione: due volte, per le scale in penombra, si fermò a guardare il volto della sua donna, quasi volesse imprimersi nel cuore quella espressione così viva. Chi li vide passare di nuovo, sulla piazza, per la stazione, andando a mettersi nel vagone, in quella bionda mattinata di autunno, intese, certamente, che passava sul capo di quei due felici una silenziosa ora celestiale. Di quanto intorno ad essi avveniva, quei due più non sapevano: una macchinale coscienza, memore di altri viaggi, di altre partenze li guidava nella loro vita esteriore: una coscienza meccanica che si chetò, anch'essa, quando il treno fu partito da Roma. Erano soli. Una parte delle tendine color di legno erano tirate, contro il sole che si avanzava; solo da due cristalli si vedeva il paesaggio fuggente. Ferrante si era seduto accanto a Grazia: la mano di lei era fra le sue, stretta mollemente: a un certo momento ella la ritirò, ma soltanto per sollevare il suo velo bruno; la picciola mano fedele ritornò subito fra quelle dell'amor suo. dicevano nulla. La delizia di due amanti, soli nel vagone fuggente per la campagna, fuggente innanzi ai villaggi e alle piccole citt

Mentre sotto la tettoja annerita accendevano i bracci a gas, e mentre i viaggiatori passavano e ripassavano, romore di treni in moto, globi di vapor bianco diffusi, cantilene d'impiegati ad annunziare le partenze, suoni della campana ad avvertir gli arrivi, mentre la vita fremeva, Roberta si tolse i guanti, e studiò la morte sulle pallide mani, dalle dita lunghe e affusolate, dalle unghie lucenti; pallide mani, che narravan tutta l'anima di lei, facile a smarrirsi, incapace a calcolare, pronta a violenze ingenue.

Sua madre le scriveva due volte per settimana i pettegolezzi di Venezia, che le davano la nostalgia, i cambiamenti di moda, gli arrivi e le partenze degli amici, e le annunziava gli spettacoli che si promettevano per il prossimo inverno, i teatri e i piaceri del carnevale, e sperava che finito l’autunno Metilde sarebbe alfine ritornata a goderne la sua parte.