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E quando la lettura fu terminata, e il Lostini, levando in alto le scarne mani, esclamò scioccamente, al suo solito: Tu sarai il primo simbolista d'Italia! io, che ordinariamente tacevo e lasciavo prima parlare gli altri, scoppiai in un energico: Zitto! Non dire bestialit

La grossa persona del signor Bancone siede in capo alla tavola in un seggiolone a bracciuoli: e, come il Trimalcione del famoso festino di Petronio, anima i convitati a bere e i domestici a servire, mentre per impiacevolire viemmeglio coi discorsi il banchetto non trova nulla di più acconcio che parlare di , delle sue fortune, e fare con poca modestia il suo panegirico. Vezzo di parvenu. Dei personaggi che fanno corona al superbo anfitrione non ce ne sono che due, i quali hanno alcuna cosa da fare colla nostra storia: il primo è Gustavo Pannini, il secondo è un medico di cui abbiamo gi

Il dottor Maggioli si fermò un istante, guardando con aria interrogativa la baronessa. Ecco riprese; lei mi ha messo in imbarazzo, richiamandomi alla galanteria; non so più andare avanti. Ormai! rispose la baronessa, ridendo. Dopo il bel complimento che ci ha fatto, siamo preparate a tutto noi signore. Inoltre, non vogliamo privarci del piacere di sentirlo parlare.

Nelle letterarie discipline era valente del pari, sebbene dispettasse i poeti. Conosceva il latino e lo scriveva con quella eleganza che potevano ai suoi tempi insegnare i Gesuiti o gli Scolopii. Un suo volgarizzamento di Sallustio aveva fatto andare in brodo di succiole Tommaso Vallauri, e il teologo Margotti non aveva potuto beccarvi per entro nessun farfallone; della qual cosa aveva fatto un gran parlare sull'Armonia. Un suo trattatello Degli elementi dell'arte di governo lo aveva fatto salir in gran rinomanza presso i parrucconi di tutta Italia, e i legittimisti di Francia citavano «le marquis Torre Vivaldi» come uno «des hommes politiques les plus éminents de son temps, qui réunissait un esprit éclairé

Non te ho prima cognosciuto, Fessenio, perché non t'arei tanto laudato a Lidio. FESSENIO. Avevo forse bisogno di tuo favore io, ah? POLINICO. Conosco ora essere ben vero che, in laudare altrui, spesso resta l'omo ingannato; in biasmarlo, non mai. FESSENIO. Tu stesso mostri la vanitá tua poi che laudavi chi non conoscevi. So io bene che, in parlare di te, non mi sono ingannato mai.

Non c'è bisogno d'essere un Creso per parlare come io faccio, e tutti i tesori del famoso re di Lidia non varrebbero la posta che il più meschino degli uomini potrebbe giuocare. Ella che è stato in India, signore (Lorenzo non diceva mai signor conte) conoscer

Un miserabile tuo pari, non può incrociare il ferro con un galantuomo; un delitto ne chiama un altro e vendicando me stessa, vendico anche gli altri, libero la terra da un mostro. Egli l'aveva lasciata parlare, senza interromperla, tanto era intento a guardarla!

Sandro più sentiva la signorina parlare con tanta abbondanza di argomentazioni, e più vedeva il diavolo farsi meno brutto di quanto gli era sembrato dapprima.

Oh il bravo! oh l'astuto! oh il meraviglioso ministro! gridarono ad un tempo migliaia di voci, quando Piperio ebbe finito di parlare.

Finalmente le due cugine si diedero ad apparecchiare la mensa. E Teresa non ristava di parlare colla sua spigliata loquela, mentre stendeva la tovaglia o recava i piatti, i bicchieri, le posate.