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Ma l'Italia, scivolata dopo la morte di Cavour nelle mani di uomini meschinamente parlamentari, dovette eseguire il proprio ingresso in Africa con Agostino Depretis, volgare rivoluzionario costituzionale, che aveva contrastato accanitamente nella Camera Subalpina la spedizione di Crimea al grande statista.

Ch'ella non s'accalorasse pe' suoi successi parlamentari, che non rallegrasse di vederlo vicino al potere; di questo Alberto s'era accorto, e pazienza!... Ma che ella lo investisse fieramente come un marito e un padre snaturato perch'egli non chiudeva il suo orizzonte entro quattro pareti, perchè non consentiva a rimpicciolire in tal guisa l'ufficio dell'uomo nel mondo, ecco ciò che lo faceva cader dalle nuvole e gli paralizzava la lingua.

Che importavano i dibattiti parlamentari dell'ora, poichè nessuno poteva più esservi grande in un periodo, che Mazzini aveva aperto, Cavour guidato, e Garibaldi chiudeva? Il rinnovamento bisognava farlo nel pensiero, o l'Italia non vivrebbe malgrado il miracolo della sua resurrezione. In questa febbre egli obliava di non essere oramai più giovane per non apprestare che materiali su materiali al moderno edificio dello spirito italiano; ma come accade sempre a chi si ripari nel pensiero dalla tormenta dell'azione, perchè il selvaggio egoismo delle passioni l'offese nelle fibre delicate del temperamento, che la volont

I madrigali rustici batterono l’ali verso la loggia. La Ciccarina si ritrasse, sorridendo. La turba rimase nella via, quasi abbacinata dai riverberi, dalla vista di quella femmina, dalle prime vertigini della fame. Allora uno dei parlamentari, affacciatosi a una finestra della Delegazione, disse con voce squillante:

Lo stesso Bondi attribuì ad un discorso di De Felice i tumulti di Catenanuova e i resoconti parlamentari in quel giorno provarono che il De Felice era a Roma.

«Alla mia patria io auguro una organizzazione comunale simile alla nostra, che le permetta di disfarsi una buona volta di tutti i suoi dottrinari, di tutti i suoi uomini parlamentari, ciarlatani politici che si dicono conservatori, e non conservano che una sola cosa: l'ignoranza perpetua a profitto di un perpetuo dispotismo

Ma, nel fondo, è egli forse così sensatamente conservatore come Ratazzi e Cavour. La mercanzia dei tre è la stessa; la bandiera che la copre spiega colori più o meno brillanti. Questa è del resto la storia di tutti i Governi parlamentari dir rosso quando si aspira, e bianco quando si è arrivati.

Non è qui parte nostra dire come gli Italiani debbano e possano tradurre in atto questi due termini del programma nazionale. Ma non s'illudano a credere di conquistare incremento, progresso continuo interno e vita fra le Nazioni d'Europa se non a patto di riescirvi. Noi guardiamo commiserando in silenzio la ruota d'Issione intorno alla quale sono legati i nostri amici parlamentari: i loro tentativi, le loro evoluzioni per escire dal cerchio fatale riesciranno inutili finchè la posizione del problema non sar

Colesti piagnistei li ho ricordati qualche volta, alla lettura delle discussioni parlamentari, ove certa gente pagata o che spera d'esserlo si sfiata ripetendo dei bravo, bravissimo alle insulse e sovente liberticide ragioni di questo o di quell'altro primo ministro.

Esso è doppio. In tutti gli Stati parlamentari, dove il cattolicismo è religione preponderante, la Chiesa difendendosi ostinatamente nei privilegi storici perduti è partito di opposizione, troppo spesso alleato cogli ultimi radicali per odio implacabile alla libert