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Ora ecco il negozio, che in quel momento teneva occupato il potentissimo Duca di Ossuna. Sua Eminenza il cardinale Zappata (quel desso donde nasce il proverbio, che predicava bene, e razzolava male) gli aveva mandato in dono da Madrid un magnifico pappagallo, ed egli si sollazzava con quello: non gi

Frattanto, all'albergo del Pappagallo, la contessa di Karolystria ed il visconte Daguilar hanno finito di consumare il loro pranzerello in un gabinetto riservato.

Mi scusi tanto, rispose il giovine, se ho dovuto disturbarlo a quest'ora... Ma si tratta di un caso molto grave... Un disgraziato forastiero che questa notte ha preso alloggio all'albergo del Pappagallo, versa in grave pericolo di vita e reclama gli estremi conforti della religione.

Il segretario entrò improvviso, e sorprese il Vicerè che insegnava al pappagallo... che cosa mai gl'insegnava? Una parola spagnuola, che verun gentiluomo vorrebbe profferire, e nessuna gentildonna ascoltare... quantunque, pronunziata dal pappagallo, ecciti la ilarit

La signora contessa di Karolystria è alloggiata all'albergo del Pappagallo, disse il visconte; è arrivata questa mattina innanzi giorno, e mi duole di dover soggiungere ch'essa è alquanto sofferente.

Un pappagallo dell'albergatore si arrampica pian piano sull'attaccapanni, e, senza che alcuno se n'accorga, comincia a lavorare col becco e fa un gran buco proprio nel cappello di Dario Papa, un cappello rotondo di feltro, piuttosto in cattiva condizione. Ah! anche questa mi mancava! esclama Papa, appena se n'accorge. Non m'era rimasto che un cappello solo ed eccolo rovinato!

Ma.... signor mio reverendissimo... mi permetto di ricordarvi che il povero moribondo dell'albergo del Pappagallo... non aspetta che il passaporto per andarsene all'altro mondo.

Il canestrajo allora rovesciava le tasche in terra e ne usciva del grano, del pane, del biscotto, che la gallina bezzicava divinamente sotto gli occhi beati dei suoi padroni. Una vedova che abitava vicino al loro uscio e che, dopo la morte d'un suo pappagallo non poteva resistere a tali spettacoli, piangeva come una bambina.

Questi pensieri uscivano lambiccati dal cervello del Duca: imperciocchè non gli partissero mica dal cuore, ma gli ostentasse, quasi per far dimenticare al cortigiano la parola turpe con la quale in bocca lo aveva sorpreso educante il pappagallo: cotesti pensieri tenevano officio d'incenso bruciato intorno ai cataletti per vincere l'odore del morto. Avrebbe piuttosto desiderato sfogarsi a danno di qualcheduno, ma la fortuna non gli presentava l'orecchio. Intanto il pappagallo, per aumentargli la confusione e il maltalento, ripetè con voce sonora la oscenit

Sperava poi che questo pappagallo non farebbe la riuscita dell'altro che ella aveva avuto in passato; questo era giovine, se lo sarebbe educato lei. Roberto, malgrado della tristezza che l'opprimeva, non potè a meno di sorridere.