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Di a poco Regina li raggiunse, precedendo la mamma che aveva un viso slavato, e che alle prime parole del Cresti si lasciò cadere sulla panchina. Che è accaduto, o voi? domandò improvvisamente Flora, buttando all'infuori le due persiane, che suonarono come due colpi di pistola. E tutti trasalirono a quella voce. Chi è che sta male? Chi è che è morto?

Flora, non trovando Regina al ponticello, sedette sulla solita panchina ad aspettarla. Ivi il monte scende quasi a perpendicolo con una spaccatura, in cui scorre e salta dopo le piogge un piccolo torrente tra fitte boscaglie di rovi e di felci; e sulla spaccatura è buttato un ponticello di legno rustico. Era il luogo dove le due ragazze portavano i loro lavori, i libri, la merenda.

Poi me lo ha ricacciato nel petto, per ridere di me, per ridere vedendo la smorfia di un uomo che muore disperato. Andrea col petto ansante per l'urto dei singhiozzi, fe' qualche passo barcollando come un ubbriaco e si buttò sopra una panchina di pietra, presso il margine della roccia.

Le piante frusciavano le vette nel rosso tramonto; i passeri cinguettavano rumorosamente appollaiandosi; alcune balie con i bimbi in collo o a mano rincasavano; le mammine in ritardo si affrettavano al ritorno con i piccini saltellanti. Su una panchina, a sedere con le mani su le ginocchia e il capo supino, un vecchio dal barbone bianco, guardava nel vuoto. Wise gli corse dinanzi abbaiando.

Di cima al muraglione della panchina del Molo, spalancava i begli occhi neri su la immensa distesa del Jonio scintillante di sole, e non aveva parole, non gesti per esprimere le diverse sensazioni che la invadevano in quel punto. Ed io, osservandola, le invidiavo la gioia della novit

Non le era mai parso tanto bellino! I sassi. Si baloccavano tutti e due: Carlo raccattava i sassolini e Dario li distribuiva in piccoli quadrati, in archi, in tondi, in angoli. La mamma, seduta sulla panchina accanto, lavorava, e di quando in quando dava un'occhiata ai suoi figliuoletti.

Li vidi entrare nel boschetto delle acacie, dove sedettero sopra una panchina; entrai io pure e presi posto accanto a mio figlio.

Nancy e la bambina rimasero sulla panchina, volgendo le spalle alle aiuole profumate, mentre Aldo entrava nel Casino a prendere il viatico. Pochi istanti dopo ricomparve col viso acceso e stravolto. Oh canaglie! Oh, ladri e briganti! Cosa è successo? chiese Nancy.

Lamberto avrebbe preteso di abbandonare le scuole pubbliche per studiare sotto la maestra di Bice, se la fanciulla spaventata dalla sua turbolenza, che le avrebbe impedito quei primi raccoglimenti intellettuali, avesse voluto consentirvi. Invece ripigliava volentieri i giuochi con lui in giardino, appena la maestra se n'era andata. Lamberto ne usciva spesso impantanato, cogli abiti in brandelli; ella l'osservava seduta sopra una panchina, sorridendo con grazia di donna, che gi

Mentre si ballava un minuetto, accaldata e inuggita, io trovai modo di guizzare in giardino e di sedere su una panchina presso la cancellata. La soave musica di Boccherini arrivava a me attenuata dalla distanza. Il giardino rischiarato dalle lampadine elettriche, pareva avvolto nel chiarore dalla luna. Ero da alcuni minuti, quando udii un bisbiglio, un brusío sommosso, al di l