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Da porta San Pancrazio esce una via, che dopo breve tratto si bipartisce, e un ramo piglia tra la villa chiamata Vascello di Francia, e quella Valentini, mentre l'altro passa fra la Villa Corsini, e il Parco Pamfili, ma poi entrambi mettono sopra la strada maestra di Civitavecchia. Dista il Parco Pamfili un tiro di cannone dalle mura di Roma, e quivi il nemico ha facolt

«L'esercito Romano fu diviso in 5 brigate. «La prima doveva uscire da Porta Cavalleggieri, prendere per punto di direzione il Canale di Pio V, e portarsi a ridosso di Villa Pamfili, cercando penetrarvi.

Questi non temette l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini, per le aiuole e i prati del parco Pamfili, dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo, a vita ed a morte.

Ah, è vero! aveva risposto Emilio Landi. Ricordo la cosa, molto confusamente, per altro. Ve la spiego io. L'ultima di casa Landi fu Donna Polissena, che entrò nella famiglia dei Doria Pamfili, di Roma, e furono questi che ereditarono ogni cosa. Polissena! Come me! aveva esclamato la marchesa. Gi

Andarono, ma ormai per sorpresa erano cadute in mano dei Francesi le ville Pamfili, Corsini, e Valentini; le due compagnie che presidiavano la villa Pamfili sopraffatte dal numero riboccante caddero in potest

«I monti delle Cave della Creta sono risentite ondulazioni di terreno, comprese fra la strada di Tiradiavoli, che parte da Porta San Pancrazio, costeggia Villa Pamfili e, svolgendo verso destra, conduce al canale di Pio V, e l'altra che, movendo da Porta Cavalleggieri, rasenta le mura Vaticane, passa per la Madonna del Riposo, e curvandosi a sinistra, si unisce alla precedente.

Scartato il concetto di una offensiva in aperta campagna, e deliberata una concentrata difensiva della Capitale, la difesa non poteva essere stabilita che sulla destra del Tevere e precisamente lungo le mura d'Urbano VIII, che da porta Portese, per quelle di San Pancrazio e Cavallegeri va a porta Angelica; comprendente come posizione avanzate, al centro la collina di Villa Pamfili, come baluardo a settentrione il forte Vaticano, e come seconda linea d'appoggio le alture del Gianicolo.

«Queste due strade formano quasi un triangolo mistilineo, la cui base si estende lungo la cinta di Roma, compresa fra le due parti nominate; e su questa base è un terreno intricato da casette e giardini, facilissimo a difendersi palmo a palmo. Il rimanente del terreno, compreso nell'area del triangolo, è sgombro affatto, e vantaggioso a ogni truppa che marciasse all'assalto di Villa Pamfili.

«Tre brigate l'avrebbero seguita a giusta distanza; ma, giunte alla svolta, propriamente all'altura dell'angolo di Villa Pamfili, dovevano far alto e porsi per massa in battaglia, parallelamente e di fronte alla strada dei Tiradiavoli, dalla quale erano separati dai monti della Creta; quindi, cominciando il movimento dalla diritta, marciare in iscaglioni per assalire la detta Villa, non dovendo percorrere che uno spazio di circa 1200 metri.

Guadagnata Villa Pamfili, era girata la prima parallela, e per conseguenza tutti i lavori sarebbero stati presi da rovescio, e con tale manovra si poteva anche accollare al fiume il campo nemico. «La marcia doveva principiare due ore prima del giorno... Tutto era pronto e non restava che spedire gli ordini