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Era la vecchia e povera Teresa: vicina al gran passo, andava cercando con la sua mano quella del figliuolo che aveva almeno potuto rivedere prima di morire, del suo Damiano. Il giovine, vestito di poveri panni, che stavasi vicino a quel letto, pallido, ritto, cogli occhi fissi, colle braccia in croce sul petto, era lui.

Vide in fondo, dall'altra parte, il servitore pallido, sconvolto.... Che c'è? Il padre.... il padre di quella signorina!... Imbecille! Perchè non lo hai cacciato fuori? Ho fatto di tutto!... Strepita!... urla!... Fa il diavolo a quattro! La gente può sentire.... Il vecchio si curvò, tese l'orecchio. Sente, signor duca?

Quando, un'ora dopo, alla luce bianca e melanconica dell'alba, Vincenzo si svegliò e gli sorrise, Vicenzino era ancora pallido ed abbattuto, ma non piangeva più, ed il suo volto era calmo. Vincenzo si guardò intorno trasognato, ingoiò avidamente il brodo ed il vino che Vicenzino gli porgeva; poi, a poco a poco, il suo sorriso si dissipò e l'espressione del suo volto si fece ansiosa.

A queste parole, la bella guantaia sentì stringersi il cuore dall'angoscia, dal rimorso; una nebbia le calò sugli occhi e non avendo la forza di rispondere, diè un gemito e cadde svenuta fra le braccia della popolana. Questa rimase sconcertata, sentì svanire tutta la sua collera e coprendo il pallido viso della fanciulla di baci e lacrime.

E quella bocca umida, un po' gonfia, semiaperta, divenuta più rosea, atteggiata di languore, in quel viso così pallido e così tenue, mi diede veramente l'impressione indefinibile d'una cosa che sola fosse rimasta viva nella sembianza d'una morta. Io la strinsi al mio cuore. Andiamo, dunque. Portami dove vuoi. Reggimi tu un poco. Tullio, perché le ginocchia mi si piegano....

« Ma quest'inverno il dolore cominciò a farsi insistente; al solo salire una scala la palpitazione mi soffocava. Lasciai che tu fossi partita per Milano, poi chiamai il medico. Egli mi prescrisse le solite pillole che prendevo sempre quando si ridestava il mio male; più tardi mi consigliò i bagni di mare. Fu allora che ti raggiunsi a Livorno. Ti ricordi che mi trovasti dimagrato e pallido, ed io ti dissi che soffrivo il caldo? Era la malattia che aveva gi

Gioconda stava facendo colazione con Folco nella piccola sala da pranzo di puro stile veneziano del decimottavo secolo; era la sala a cui non accedevano invitati. Gioconda la preferiva alla grande, di stile fiorentino, vasta, magnifica, un po' tetra. Gli specchi veneziani chiusi in cornici di pallido oro riflettevan le imagini come attraverso un velo; i mobili eran ricoperti di stoffe antiche dal color bigio stinto. La piccola sala aveva qualche cosa di raccolto, dava un senso di intimit

Egli ha pallido il volto, e gli occhi fieri; E in tutti gli atti, e movimenti suoi, Del terribil vieppiù che dell'umano. MARIANNA, tragedia antica. Venite, ed ammiriamo le glorie della creazione su le ultime sponde dell'oceano.

La povera donna era guarita dalle febbri, ma ne portava ancora le tracce sul viso pallido e smunto. Da un pezzo, però, non più ricolmi piatti di vermicelli col sugo, larghe fette di stufato; e, raro, qualche bicchiere di vino riserbato soltanto a don Carmelo.

V'è di più. In questo palazzo oggi abita il pittore Overbeck. Non mi fu possibile trattenere un sorriso per la strana coincidenza, quando entrai nello studio, dove le anime pie entrano come in un santuario, e dove un uomo pallido con lunghi capelli, amabile e dolce, pronuncia a voce bassissima, appena intelligibile, poche parole, per dare spiegazioni intorno alle imagini sante che stanno sui cavalletti. Ed anche queste sono tranquille e quasi atone; un S. Giuseppe morto tra le braccia del Salvatore; una Madonna addolorata, che ha l'aspetto di un'ombra; un Cristo che sfugge ai suoi persecutori scomparendo tra le nuvole; teste di angeli, colle ali e senza corpo; figure ed arte senza vita, discorsi senza parole, imagini senza colorito; sulle mura la Madonna addolorata; la passione di Cristo; fuori la storia tragica della Cenci; l