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E trovando ora, quasi ogni giorno, un nuovo piatto dolce in tavola, pur lasciandosi vincere dalla gola, lo mangiava con un senso di rimorso che gliene guastava il sapore. E tu? Tu non ne mangi? Perchè? Due lagrime spuntarono negli occhi di don Rocco e gli scivolarono su per le gote rosee e paffute. Che hai? Che cosa è stato? Niente!

Chi l'avesse veduto al suo banchetto, la testa coperto d'un berretto ad ala tesa, gli occhiali sul naso, le guancie paffute e rase e l'ampio grembiale girargli attorno al suo grosso corpo, l'avrebbe creduto il vero tipo dei Pipélés. D'indole semplice ed ingenua aveva un cuore eccellente; era sempre contento di tutto e di tutti e non voleva aver brighe con nessuno, cure, pensieri.

Il povero Sileno tremava a verghe; un sudor freddo gli sgocciolava dalla fronte giù per le gote paffute; e tra spinte e sponte andava pure innanzi, facendo crocioni in aria, l’un dopo l’altro, e borbottando parole latine. Giunto a poca distanza dalla porta temuta, si fermò, e tirandosi a fianco qualchedun altro, disse alla brigata:

L'albergo in cui scesi, come quasi tutti gli alberghi delle Castiglie, era servito da ragazze. Eran sette o otto bambolone paffute e muscolose che andavano e venivano con grandi bracciate di materassi e di biancheria, curvate indietro in atteggiamenti atletici, rosse, sbuffanti, sghignazzanti, che mettevano allegrezza a vederle.

Ci pensò un poco. Che seccatura conchiuse sbadigliando ne parlerò a mia madre. E la sua mente riposò in quest'idea. Avevano finito di desinare, e la vecchia signora guardava di sottecchi Giuliano, il quale teneva fra le sua belle dita paffute una sigaretta di Salonicco, senza decidersi ad accenderla.

E mentre il conte Bradamano di Karolystria si avanzava con passo da tiranno, stampando sul suolo delle orme che spaccavano i mattoni, il nostro cavalleresco eroe cadeva in ginocchio a ridosso d'una seggiola appoggiata alla muraglia, e giungendo le mani in atto pregare, seppelliva in quelle le sue guancie rubiconde e paffute.

Del resto non avrebbe servito a nulla, perchè Giovanni, innamorato della moglie al punto d'esserne schiavo, non vedeva che cogli occhi di lei, e anch'egli preferiva Graziella, colle sue guancie rosee e paffute, colla allegria chiassosa, che dava vita alla casa come un raggio di sole, a Carmela buona, dolce, ma sempre triste, muta e rassegnata.