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Il canto è fievole, triste, doloroso, quando esse dicono i ricordi della terrena esistenza; limpido, sereno, giocondo il canto si effonde quando le anime narrano le paci ed i tripudii della vita spirituale.

Anche lasciando la santitá e l'utilitá politica di quell'imprese a cui dopo Gregorio X niuno attese piú per due secoli, restano belli e superiori alla sua etá gli sforzi per cui egli fece richiamar i ghibellini nelle cittá guelfe di Toscana, e conchiuder paci tra re Carlo e Genova, tra Venezia e Bologna. Carlo all'incontro faceva ricacciare i ghibellini ripatriati.

Se anche il nostro tempo, ei dice, opera cose grandi, lo tentano poco le odierne guerre e le paci, e i nuovi Greci e Quiriti, e la ghigliottina nuovamente inventata per affrettar la morte che finqui pareva venire all'uomo troppo lenta: ... quella cieca Famosa falce, che trovò l'acuto Gallico ingegno, onde accorciar con arte La troppo lunga in pria strada di Lete.

Mandricardo di lui non fece meno, più a Ruggier, più a Marfisa nòce; ma, senza chieder loro o paci o tregue, e Rodomonte e Doralice segue. 132 Marfisa intanto si levò di terra, e tutta ardendo di disdegno e d'ira, credesi far la sua vendetta, ed erra; che troppo lungi il suo nimico mira. Ruggier, ch'aver tal fin vede la guerra, rugge come un leon, non che sospira.

E gettavasi ancora su quel giaciglio di paglia mezzo fradicia, e si adattava intorno il gabbano col fine di dormire infino a tanto che spuntasse il . Ma sonnecchiato un poco, tosto si ridestava, che quand'uno è martellato da un pensiero assiduo, e che tutta gli occupi la vita, non è possibile che abbia a dormire a lungo. E allora colla memoria tornando molt'anni addietro, pensava alla potenza della propria famiglia, e alla terribile grandezza del proprio padre in mezzo a quella corona di figli prodi e coraggiosi, che per anni ed anni promettevano farla fiorire sempre più, e mano mano percorrendo i fatti memorabili successi nella propria casa, e le lunghe guerre sostenute dal padre contro il pontefice, e le vittorie, e le sconfitte, e le paci, e le crudelt

Troppo lungo sarebbe a narrare la iliade de’ mali che si aggravarono sopra di essa; il rinnovarsi di guerre senza utile evento, e di paci non durature! A noi però, che qui è avvenuto di ricordarne i principii, conforta almeno il pensiero di veder chiusa alla fine la trista epoca di siffatte nazionali sciagure.

Ne seguirono paci in tutta quella; in Italia stessa pacificaronsi, guerreggiarono concordi in Oriente, le emule Genova e Pisa: e Federigo I, presa la croce, per Ungheria e Bulgaria passò in Asia; conquistò Icona, e morí poi bagnandosi in un ruscello . Rendiamo onore a' nostri avversari; fu uno de' piú nobili, ed ultimamente de' piú generosi che abbiamo avuto mai.

Al suon delle battaglie Succedono le paci; Dopo l'orgie del sangue Vengon quelle dei baci; Come fantasmi, i popoli Agitando le braccia, Contorcendo la faccia, Per un istante passan sulla terra.... resta che una debole Eco di tanti eventi, Che nel frastuon va a perdersi Delle novelle genti,... Poi ricomincia il turbine Dei desiderii arcani, Che dai cervelli umani Elettrico incessante si disserra!

Seguono nuove paci e guerre, piú intricate che mai, da Lombardia fino a Puglia, a cui notare si farebbon pagine lunghe, e che del resto non ebbero risultato; finché, cacciatone lo Sforza, ed abbattutone il Visconti, questi trasse a quello, offrendogli la mano di Bianca sua figliuola naturale, ma unica. Allor fecesi pace universale . Ma anche questa ruppesi in breve.

Oh!... Il bel tempo delle maglie, Dei vestiti di velluto, Quando Iddio, la dama e il trono Si rubavano il tributo, E cantavasi il perdono Sul motivo dei fendenti, Ed insieme pullulavano I castelli ed i conventi! Oh!... Il bel tempo dell'assiduo Alternar di paci e guerre, Quando i vescovi aggiravansi Cavalcando per le terre, Mentre ai piè delle Eminenze Chiedean tutti le indulgenze!